Uno degli strumenti più efficaci di penetrazione sul mercato americano è sicuramente stata la capacità progettuale e intrinsecamente fattiva italiana, dimostrata da un gruppo eterogeneo di politici, studiosi, professionisti, artigiani e imprese ancora poco industriali che gravitava intorno alla realizzazione degli spazi abitabili e delle attrezzature che li completano, che aveva manifestato una capacità previsionale in grado di guardare oltre il momento storico per poter disegnare un futuro migliore, nonostante l’evidenza di un paese distrutto e del retaggio fascista da superare, intrisa di quella “leggerezza” di cui parla a lungo Italo Calvino nelle Lezioni Americane come strategia operativa per fronteggiare momenti di buio e di pesantezza. Si trattava di un progetto politico per rilanciare e risignificare il paese che si traduceva in manufatti, in cose che potevano essere guardate e toccate, direttamente esperite, o in modo ancora più completo in architetture costruite i cui interni ospitali consentivano di sperimentare un modo di intendere la vita e i luoghi in cui essa si sviluppa. Specialmente nel primo decennio dopo la guerra, questo progetto prende forma in architetture disegnate alla piccola scala, con grande attenzione al dettaglio e alla costruzione, e negli arredi e nei complementi che le popolano, variamente collegati con le stanze abitabili per le quali erano stati disegnati.
“Tra il non più e il non ancora”. Architetture, interni e oggetti nel passaggio attraverso l’Atlantico
M. Averna
2023-01-01
Abstract
Uno degli strumenti più efficaci di penetrazione sul mercato americano è sicuramente stata la capacità progettuale e intrinsecamente fattiva italiana, dimostrata da un gruppo eterogeneo di politici, studiosi, professionisti, artigiani e imprese ancora poco industriali che gravitava intorno alla realizzazione degli spazi abitabili e delle attrezzature che li completano, che aveva manifestato una capacità previsionale in grado di guardare oltre il momento storico per poter disegnare un futuro migliore, nonostante l’evidenza di un paese distrutto e del retaggio fascista da superare, intrisa di quella “leggerezza” di cui parla a lungo Italo Calvino nelle Lezioni Americane come strategia operativa per fronteggiare momenti di buio e di pesantezza. Si trattava di un progetto politico per rilanciare e risignificare il paese che si traduceva in manufatti, in cose che potevano essere guardate e toccate, direttamente esperite, o in modo ancora più completo in architetture costruite i cui interni ospitali consentivano di sperimentare un modo di intendere la vita e i luoghi in cui essa si sviluppa. Specialmente nel primo decennio dopo la guerra, questo progetto prende forma in architetture disegnate alla piccola scala, con grande attenzione al dettaglio e alla costruzione, e negli arredi e nei complementi che le popolano, variamente collegati con le stanze abitabili per le quali erano stati disegnati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.