Since its foundation in 1863, the Politecnico di Milano has chosen to integrate technical-applicative skills with scientific-mathematical disciplines into its training project, to which two years later, following the establishment under the guidance of Camillo Boito of the Scuola per Architetti, the artistic-humanistic teachings held by teachers of the Accademia di Brera were added. In the Boitian multidisciplinary approach, drawing acts as a guarantor of the balance between different knowledge and spheres, articulating itself in a sequence of courses conceived to lead the student almost naturally, from the metabolization through the drawing of historical forms, to the design elaboration of the new. This approach which, albeit with slight changes, remained constant until the end of the 90s, also constitutes the background of Vittorio Introini, who graduated in Architecture in 1961, whose projects reveal a strong impact of the Boitian lesson. Since the end of the 90s, the advent of virtual representation systems invades into the overview of architect training and seems to have radically questioned it. An experiment conducted on a project by Introini, retracing its steps through the use of digital tools currently available, has instead shown how the way to the project consolidated in the Milanese polytechnic tradition is not in contrast with the contemporary instrumental apparatus, but, indeed, may draw a new impulse from it.

Il saggio illustra come, fin dalla sua fondazione nel 1863, il Politecnico di Milano ha scelto d’integrare nel proprio progetto formativo competenze tecnico-applicative con discipline scientifico- matematiche, a cui due anni dopo, a seguito dell’istituzione sotto la guida di Camillo Boito della Scuola per Architetti, si sono aggiunti gli insegnamenti artistico-umanistici tenuti da docenti dell’Accademia di Brera. Nell’impostazione multidisciplinare boitiana, il disegno funge da garante dell’equilibrio tra saperi e ambiti diversi, articolandosi in una sequenza di corsi concepita per condurre quasi naturalmente l’allievo, dalla metabolizzazione mediante il disegno delle forme storiche, all’elaborazione progettuale del nuovo. Tale impostazione che, pur con lievi modifiche, perdura invariata fino alla fine degli anni ’90, costituisce anche il background di Vittorio Introini, laureato in Architettura nel 1961, i cui progetti rivelano una forte incidenza della lezione boitiana. Dalla fine degli anni ’90, l’avvento dei sistemi di rappresentazione virtuale irrompe nel panorama della formazione dell’architetto e sembra averla messa radicalmente in discussione. Una sperimentazione condotta su un progetto di Introini, ripercorrendone le tappe attraverso l’uso degli strumenti digitali attualmente disponibili, ha invece mostrato come la via al progetto consolidatasi nella tradizione politecnica milanese non sia in contrasto con l’apparato strumentale contemporaneo, ma, anzi, possa trarre da esso un nuovo impulso.

Continuità dell’imprinting boitiano del disegno come educazione al progetto al Politecnico di Milano. / Continuity of the Boitian imprinting of drawing as project education at the Politecnico di Milano

M. P. Iarossi;C. Santacroce
2022-01-01

Abstract

Since its foundation in 1863, the Politecnico di Milano has chosen to integrate technical-applicative skills with scientific-mathematical disciplines into its training project, to which two years later, following the establishment under the guidance of Camillo Boito of the Scuola per Architetti, the artistic-humanistic teachings held by teachers of the Accademia di Brera were added. In the Boitian multidisciplinary approach, drawing acts as a guarantor of the balance between different knowledge and spheres, articulating itself in a sequence of courses conceived to lead the student almost naturally, from the metabolization through the drawing of historical forms, to the design elaboration of the new. This approach which, albeit with slight changes, remained constant until the end of the 90s, also constitutes the background of Vittorio Introini, who graduated in Architecture in 1961, whose projects reveal a strong impact of the Boitian lesson. Since the end of the 90s, the advent of virtual representation systems invades into the overview of architect training and seems to have radically questioned it. An experiment conducted on a project by Introini, retracing its steps through the use of digital tools currently available, has instead shown how the way to the project consolidated in the Milanese polytechnic tradition is not in contrast with the contemporary instrumental apparatus, but, indeed, may draw a new impulse from it.
2022
DIALOGHI. Visioni e visualità /DIALOGUES. Visions and visuality.
9788835141938
Il saggio illustra come, fin dalla sua fondazione nel 1863, il Politecnico di Milano ha scelto d’integrare nel proprio progetto formativo competenze tecnico-applicative con discipline scientifico- matematiche, a cui due anni dopo, a seguito dell’istituzione sotto la guida di Camillo Boito della Scuola per Architetti, si sono aggiunti gli insegnamenti artistico-umanistici tenuti da docenti dell’Accademia di Brera. Nell’impostazione multidisciplinare boitiana, il disegno funge da garante dell’equilibrio tra saperi e ambiti diversi, articolandosi in una sequenza di corsi concepita per condurre quasi naturalmente l’allievo, dalla metabolizzazione mediante il disegno delle forme storiche, all’elaborazione progettuale del nuovo. Tale impostazione che, pur con lievi modifiche, perdura invariata fino alla fine degli anni ’90, costituisce anche il background di Vittorio Introini, laureato in Architettura nel 1961, i cui progetti rivelano una forte incidenza della lezione boitiana. Dalla fine degli anni ’90, l’avvento dei sistemi di rappresentazione virtuale irrompe nel panorama della formazione dell’architetto e sembra averla messa radicalmente in discussione. Una sperimentazione condotta su un progetto di Introini, ripercorrendone le tappe attraverso l’uso degli strumenti digitali attualmente disponibili, ha invece mostrato come la via al progetto consolidatasi nella tradizione politecnica milanese non sia in contrasto con l’apparato strumentale contemporaneo, ma, anzi, possa trarre da esso un nuovo impulso.
Drawing, teaching design, Politecnico di Milano, Camillo Boito, Vittorio Introini
Disegno, Didattica del progetto, Politecnico di Milano, Camillo Boito, Vittorio Introini
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Descrizione: Contributo, preceduto da copertina, frontespizio, colophon, indice e prefazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1227556
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