La ricerca “Scicli Rigenera. Un manifesto per la città di domani” affidata nel 2020 dal Comune di Scicli al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che oggi volge al termine, ha l’obiettivo generale di indirizzare il territorio sciclitano, verso pratiche e progetti di rigenerazione che si pongano come anticipazione del programma di revisione degli strumenti di governo del territorio locale e come sperimentazione della nuova Legge Urbanistica Regionale (LR n. 19 del 13 Agosto 2020 “Norme per il governo del Territorio”, una legge attesa in Sicilia da 42 anni e ancora in corso di perfezionamento). In linea con la nuova legge, lo Studio propone una generale rilettura e reinterpretazione dell’intero territorio comunale - ma di riferimento anche per tutto il sistema Ibleo - attraverso la messa a punto di scenari di sviluppo, basati sul riuso della città esistente, sul contenimento dell’uso del suolo, sulla protezione e innovazione del suolo agricolo, costiero e collinare, e sul rafforzamento del sistema ambientale naturale. All’interno di questo quadro, la ricerca pone al centro della propria attenzione la riqualificazione di ambiti particolarmente fragili, nei quali si è rilevato un maggior impoverimento tanto sociale che ambientale: la fascia costiera e la “Fiumara Modica-Scicli”, ambito naturalistico trasversale alla linea di costa. La debolezza degli strumenti di pianificazione/protezione sospinge una riflessione sulla necessità di coinvolgere il sistema naturale e il progetto di suolo, della sua superficie e del suo spessore, più efficacemente all’interno del progetto complessivo di territorio, specificandone meglio il ruolo attivo, oltre la mera protezione, e gli interventi di rigenerazione che lo riguardano. In particolare, rispetto al complesso sistema della costa e delle differenti situazioni che articolano la striscia di confine tra l’acqua e il mare, si pone la necessità di una visione unitaria, volta principalmente a rafforzarne le diverse e alternate componenti paesaggistiche, le specifiche regole.
Scicli rigenera. Riscrivere paesaggi costieri naturali, rurali e urbanizzati: l'occasione di una nuova legge urbanistica siciliana
Nifosi' C.;Mazzoleni M.
2022-01-01
Abstract
La ricerca “Scicli Rigenera. Un manifesto per la città di domani” affidata nel 2020 dal Comune di Scicli al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che oggi volge al termine, ha l’obiettivo generale di indirizzare il territorio sciclitano, verso pratiche e progetti di rigenerazione che si pongano come anticipazione del programma di revisione degli strumenti di governo del territorio locale e come sperimentazione della nuova Legge Urbanistica Regionale (LR n. 19 del 13 Agosto 2020 “Norme per il governo del Territorio”, una legge attesa in Sicilia da 42 anni e ancora in corso di perfezionamento). In linea con la nuova legge, lo Studio propone una generale rilettura e reinterpretazione dell’intero territorio comunale - ma di riferimento anche per tutto il sistema Ibleo - attraverso la messa a punto di scenari di sviluppo, basati sul riuso della città esistente, sul contenimento dell’uso del suolo, sulla protezione e innovazione del suolo agricolo, costiero e collinare, e sul rafforzamento del sistema ambientale naturale. All’interno di questo quadro, la ricerca pone al centro della propria attenzione la riqualificazione di ambiti particolarmente fragili, nei quali si è rilevato un maggior impoverimento tanto sociale che ambientale: la fascia costiera e la “Fiumara Modica-Scicli”, ambito naturalistico trasversale alla linea di costa. La debolezza degli strumenti di pianificazione/protezione sospinge una riflessione sulla necessità di coinvolgere il sistema naturale e il progetto di suolo, della sua superficie e del suo spessore, più efficacemente all’interno del progetto complessivo di territorio, specificandone meglio il ruolo attivo, oltre la mera protezione, e gli interventi di rigenerazione che lo riguardano. In particolare, rispetto al complesso sistema della costa e delle differenti situazioni che articolano la striscia di confine tra l’acqua e il mare, si pone la necessità di una visione unitaria, volta principalmente a rafforzarne le diverse e alternate componenti paesaggistiche, le specifiche regole.File | Dimensione | Formato | |
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