Nel 2009 AIAP, oggi Associazione italiana design della comunicazione visiva, ha costituito il Centro di documentazione sul progetto grafico (AIAP CDPG). L’ambizione e al tempo stesso la mission del Centro si basano sul presupposto che “produrre cultura per la professione è un corollario indispensabile per le associazioni”, ma ancor più lo è “il tema dei contenuti, ovvero delle culture che modellano l’agire professionale e il campo della grafica”, come ha scritto Mario Piazza nel 2009. Tra gli scopi associativi vi è infatti quello di contribuire alla diffusione della cultura progettuale e un passaggio fondamentale è che questo lavoro non è possibile senza un’attenzione alla storia disciplinare e alle sue testimonianze. La costituzione del Centro è stato l’esito di un percorso più che ventennale che ha visto AIAP consolidare il proprio ruolo di operatore culturale nel promuovere iniziative espositive di rilettura, testimonianza e documentazione storica. Basti segnalare come dal 1992, con la mostra dedicata ad AG Fronzoni, sia attiva la Galleria AIAP, che da allora ha ospitato esposizioni dedicate a figure come Provinciali, Grignani, Novarese, Facetti e altri. Queste iniziative di fatto hanno consentito, attraverso l’acquisizione dei materiali esposti, di costituire il nucleo fondativo del Centro. Questo rapporto tra azione espositiva e culturale, e la fondazione di un Centro di documentazione (inteso, fin dalla denominazione, come qualcosa di più di un archivio) evidenzia come, nel caso di AIAP e dei suoi operatori, vi sia stata, nell’arco degli ultimi trent’anni, una intenzione di documentare per mostrare e viceversa. Nel tempo, tale rapporto tra esporre, mostrare, documentare, conservare si è ulteriormente articolato, con possibilità e direzioni che permettono di riflettere sui rapporti tra materiali d’archivio, la loro rilettura e reinterpretazione, il loro utilizzo. Oltre una intenzione comunicativa, l’azione espositiva si è sviluppata nel tempo con una sempre maggiore intenzione agitatoria, promuovendo interpretazioni della storia del progetto grafico italiano che siano in grado di produrre discorso, e superando – con iniziative come La grafica del Made in Italy, oppure le più recenti Archeologie del moderno o PINK: Rappresentazioni femminili e donne graphic designer – la pura dimensione narrativa tematica o monografica per costruire nuove letture, per di più scalabili e adattabili ai contesti e alle necessità espositive e curatoriali.
Documentare per mostrare. Discorsi e narrazioni sulla storia del progetto grafico nelle esperienze di AIAP CDPG
Francesco E. Guida
2022-01-01
Abstract
Nel 2009 AIAP, oggi Associazione italiana design della comunicazione visiva, ha costituito il Centro di documentazione sul progetto grafico (AIAP CDPG). L’ambizione e al tempo stesso la mission del Centro si basano sul presupposto che “produrre cultura per la professione è un corollario indispensabile per le associazioni”, ma ancor più lo è “il tema dei contenuti, ovvero delle culture che modellano l’agire professionale e il campo della grafica”, come ha scritto Mario Piazza nel 2009. Tra gli scopi associativi vi è infatti quello di contribuire alla diffusione della cultura progettuale e un passaggio fondamentale è che questo lavoro non è possibile senza un’attenzione alla storia disciplinare e alle sue testimonianze. La costituzione del Centro è stato l’esito di un percorso più che ventennale che ha visto AIAP consolidare il proprio ruolo di operatore culturale nel promuovere iniziative espositive di rilettura, testimonianza e documentazione storica. Basti segnalare come dal 1992, con la mostra dedicata ad AG Fronzoni, sia attiva la Galleria AIAP, che da allora ha ospitato esposizioni dedicate a figure come Provinciali, Grignani, Novarese, Facetti e altri. Queste iniziative di fatto hanno consentito, attraverso l’acquisizione dei materiali esposti, di costituire il nucleo fondativo del Centro. Questo rapporto tra azione espositiva e culturale, e la fondazione di un Centro di documentazione (inteso, fin dalla denominazione, come qualcosa di più di un archivio) evidenzia come, nel caso di AIAP e dei suoi operatori, vi sia stata, nell’arco degli ultimi trent’anni, una intenzione di documentare per mostrare e viceversa. Nel tempo, tale rapporto tra esporre, mostrare, documentare, conservare si è ulteriormente articolato, con possibilità e direzioni che permettono di riflettere sui rapporti tra materiali d’archivio, la loro rilettura e reinterpretazione, il loro utilizzo. Oltre una intenzione comunicativa, l’azione espositiva si è sviluppata nel tempo con una sempre maggiore intenzione agitatoria, promuovendo interpretazioni della storia del progetto grafico italiano che siano in grado di produrre discorso, e superando – con iniziative come La grafica del Made in Italy, oppure le più recenti Archeologie del moderno o PINK: Rappresentazioni femminili e donne graphic designer – la pura dimensione narrativa tematica o monografica per costruire nuove letture, per di più scalabili e adattabili ai contesti e alle necessità espositive e curatoriali.File | Dimensione | Formato | |
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