Tra i diversi fattori di modernizzazione che l’epoca napoleonica contribuì a diffondere nella Penisola italiana un ruolo significativo va riconosciuto a una cultura dell’abitare nata dall’incontro tra la tradizione italiana settecentesca e la diffusione di modelli francesi e internazionali. Il volume – che affonda le proprie radici nel convegno Cultura dell’abitare in età napoleonica: le residenze di corte del Regno d’Italia, tenutosi con modalità dual mode al Politecnico di Milano tra il 7 aprile e il 19 maggio 2021 – affronta la problematica nell’ambito del Regno d’Italia (1805-1814), interrogandosi sulle trasformazioni delle residenze di corte confluite nel patrimonio dei Beni della Corona per effetto del terzo statuto costituzionale del 5 giugno 1805 o come conseguenza delle successive annessioni territoriali. Vi sono infatti trattati in dettaglio gli edifici che costituirono le residenze di corte di Milano, Monza, Brescia, Mantova, Modena, Venezia, Stra e Ancona, accanto ai progetti irrealizzati relativi a una reggia nel territorio bolognese. Obiettivo del volume è fare un punto sullo stato dell’arte e sulle ricerche recenti sulle residenze napoleoniche del primo Regno d’Italia, evidenziando le diverse modalità con cui edifici preesistenti e in molti casi già configurati furono adattati all’etichetta di corte che trovava i propri modelli nelle prescrizioni francesi. Ma anche riflettere, a partire dai molti progetti realizzati o rimasti allo stadio embrionale, su una cultura dell’abitare che individuava nel palazzo di corte un modello ideale (come dimostrano le esercitazioni accademiche modulate sul tema), nonché un laboratorio privilegiato per elaborare soluzioni progettuali nel campo dell’architettura o del disegno del verde.

Le residenze di corte del Regno d’Italia (1805-1814). Architettura ed etichetta in età napoleonica

Giovanna D'Amia
2022-01-01

Abstract

Tra i diversi fattori di modernizzazione che l’epoca napoleonica contribuì a diffondere nella Penisola italiana un ruolo significativo va riconosciuto a una cultura dell’abitare nata dall’incontro tra la tradizione italiana settecentesca e la diffusione di modelli francesi e internazionali. Il volume – che affonda le proprie radici nel convegno Cultura dell’abitare in età napoleonica: le residenze di corte del Regno d’Italia, tenutosi con modalità dual mode al Politecnico di Milano tra il 7 aprile e il 19 maggio 2021 – affronta la problematica nell’ambito del Regno d’Italia (1805-1814), interrogandosi sulle trasformazioni delle residenze di corte confluite nel patrimonio dei Beni della Corona per effetto del terzo statuto costituzionale del 5 giugno 1805 o come conseguenza delle successive annessioni territoriali. Vi sono infatti trattati in dettaglio gli edifici che costituirono le residenze di corte di Milano, Monza, Brescia, Mantova, Modena, Venezia, Stra e Ancona, accanto ai progetti irrealizzati relativi a una reggia nel territorio bolognese. Obiettivo del volume è fare un punto sullo stato dell’arte e sulle ricerche recenti sulle residenze napoleoniche del primo Regno d’Italia, evidenziando le diverse modalità con cui edifici preesistenti e in molti casi già configurati furono adattati all’etichetta di corte che trovava i propri modelli nelle prescrizioni francesi. Ma anche riflettere, a partire dai molti progetti realizzati o rimasti allo stadio embrionale, su una cultura dell’abitare che individuava nel palazzo di corte un modello ideale (come dimostrano le esercitazioni accademiche modulate sul tema), nonché un laboratorio privilegiato per elaborare soluzioni progettuali nel campo dell’architettura o del disegno del verde.
2022
Mimesis
9788857597614
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