Il contributo indaga la relazione tra la presenza (e la visibilità) della donna nella sfera mediatica e la ‘qualità’ dell’enunciato ritenuta condizione irrinunciabile al fine del riconoscimento sociale. Tutto ciò viene considerato anche in ragione del fatto che si agisce in un contesto ambiguo, caratterizzato da una civiltà della cecità per difetto – grazie alla dematerializzazione dell’immagine digitale – unitamente a una cultura della cecità per eccesso. Al centro della trattazione la dinamica di iper-in-visibilità: tra l’invisibilità della donna in numerosi campi della società, nei suoi artefatti comunicativi, negli oggetti simbolici che la celebrano, come nelle narrazioni mediatiche, e l’iper-visibilità determinata, come noto, dalla sovraesposizione mediatica in una prospettiva sessista che agisce degradandola.
Visibilità, rappresentatività, riconoscimento
V. Bucchetti
2022-01-01
Abstract
Il contributo indaga la relazione tra la presenza (e la visibilità) della donna nella sfera mediatica e la ‘qualità’ dell’enunciato ritenuta condizione irrinunciabile al fine del riconoscimento sociale. Tutto ciò viene considerato anche in ragione del fatto che si agisce in un contesto ambiguo, caratterizzato da una civiltà della cecità per difetto – grazie alla dematerializzazione dell’immagine digitale – unitamente a una cultura della cecità per eccesso. Al centro della trattazione la dinamica di iper-in-visibilità: tra l’invisibilità della donna in numerosi campi della società, nei suoi artefatti comunicativi, negli oggetti simbolici che la celebrano, come nelle narrazioni mediatiche, e l’iper-visibilità determinata, come noto, dalla sovraesposizione mediatica in una prospettiva sessista che agisce degradandola.File | Dimensione | Formato | |
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