I primi cento piani regolatori redatti sulla base della legge urbanistica del 1942 e in virtù del decreto interministeriale n. 391 dell’11 maggio 1954, così come i pochi piani maturati tra la fine del secondo conflitto mondiale e la promulgazione del decreto stesso, rappresentano uno spaccato di particolare interesse sia per quanto attiene la cultura del progetto urbano e territoriale del secondo dopoguerra in Italia sia per quanto riguarda quella relativa al governo della città e del territorio. I contenuti del Piano regolatore di Mantova redatto sostanzialmente tra il 1954 e il 1956 ma entrato in vigore solo nel 1959 e le vicende connesse alla sua gestazione non fanno eccezione. Quella che va in scena nella città virgiliana negli anni Cinquanta del secolo scorso è la rappresentazione plastica del tentativo che l’Italia – la politica, la pubblica amministrazione, l’urbanistica e, in ultima analisi, la società – ha compiuto per dare alle città e al territorio del nostro Paese un assetto civile e razionale: uno sforzo immane, fondato su alcuni capisaldi legislativi ma al tempo stesso costruito passo a passo definendo contenuti, approcci, procedure che saranno alla base della pianificazione urbanistica italiana negli anni del suo massimo sviluppo, quella che, di fatto, definirà gran parte dei tessuti urbani delle città in cui viviamo.

Piero Bottoni a Mantova. L’urbanistica come opera corale, 1954-59

R. Riboldazzi
2022-01-01

Abstract

I primi cento piani regolatori redatti sulla base della legge urbanistica del 1942 e in virtù del decreto interministeriale n. 391 dell’11 maggio 1954, così come i pochi piani maturati tra la fine del secondo conflitto mondiale e la promulgazione del decreto stesso, rappresentano uno spaccato di particolare interesse sia per quanto attiene la cultura del progetto urbano e territoriale del secondo dopoguerra in Italia sia per quanto riguarda quella relativa al governo della città e del territorio. I contenuti del Piano regolatore di Mantova redatto sostanzialmente tra il 1954 e il 1956 ma entrato in vigore solo nel 1959 e le vicende connesse alla sua gestazione non fanno eccezione. Quella che va in scena nella città virgiliana negli anni Cinquanta del secolo scorso è la rappresentazione plastica del tentativo che l’Italia – la politica, la pubblica amministrazione, l’urbanistica e, in ultima analisi, la società – ha compiuto per dare alle città e al territorio del nostro Paese un assetto civile e razionale: uno sforzo immane, fondato su alcuni capisaldi legislativi ma al tempo stesso costruito passo a passo definendo contenuti, approcci, procedure che saranno alla base della pianificazione urbanistica italiana negli anni del suo massimo sviluppo, quella che, di fatto, definirà gran parte dei tessuti urbani delle città in cui viviamo.
2022
Edizioni La Vita Felice
9788893466523
Piero Bottoni, Mantova, piano regolatore, urbanistica secondo dopoguerra, centri storici, paesaggio
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