La casa, intesa come spazio e come simbolo del riflesso sociale e culturale di un’epoca, è stata uno dei campi che ha subito meno modificazioni e trasformazioni negli ultimi settant’anni della storia recente. Fenomeni come migrazioni di massa, denatalità e invecchiamento della popolazione1, cambiamenti nella struttura familiare e nei ruoli di genere, hanno caratterizzato gli ultimi decenni, evidenziando come i nostri modelli di vita siano mutati radicalmente. La diffusione massiva delle nuove tecnologie ha modificato tempi e luoghi dei processi lavorativi e relazionali, verso nuove forme di telelavoro (Butera, 2020) e garantendo, inoltre, la possibilità di operare in ambienti differenti dagli uffici, come bar, biblioteche, stazioni e abitazioni private. La questione ambientale, dominata dall’inquinamento, dall’antropocene e dallo sfruttamento animale (Caffo, 2017) ci costringe a ripensare il senso dell’abitare nelle sue radici più profonde, come nel suo legame con il ‘genius loci’, come costante ricerca di un riparo e come espressione di una collettività (Corrado, 2020)
Per un abitare postdomestico e in-between. Rileggere gli spazi interstiziali della casa
bassanelli
2022-01-01
Abstract
La casa, intesa come spazio e come simbolo del riflesso sociale e culturale di un’epoca, è stata uno dei campi che ha subito meno modificazioni e trasformazioni negli ultimi settant’anni della storia recente. Fenomeni come migrazioni di massa, denatalità e invecchiamento della popolazione1, cambiamenti nella struttura familiare e nei ruoli di genere, hanno caratterizzato gli ultimi decenni, evidenziando come i nostri modelli di vita siano mutati radicalmente. La diffusione massiva delle nuove tecnologie ha modificato tempi e luoghi dei processi lavorativi e relazionali, verso nuove forme di telelavoro (Butera, 2020) e garantendo, inoltre, la possibilità di operare in ambienti differenti dagli uffici, come bar, biblioteche, stazioni e abitazioni private. La questione ambientale, dominata dall’inquinamento, dall’antropocene e dallo sfruttamento animale (Caffo, 2017) ci costringe a ripensare il senso dell’abitare nelle sue radici più profonde, come nel suo legame con il ‘genius loci’, come costante ricerca di un riparo e come espressione di una collettività (Corrado, 2020)File | Dimensione | Formato | |
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