Una casa che [non] mi assomigli (in bello): una casa che [non] assomigli alla mia umanità. Così rischia di essere la nostra casa, dopo i mesi faticosi della serrata obbligatoria: un luogo segregato, che ha perso la capacità di relazione con spazi altri, fuori dai suoi angusti confini, e mal distribuito, incapace di accogliere l’intricata sovrapposizione di attività e aspirazioni parallele. Questo ancor più negli spazi angusti dell’edilizia economica e popolare, disegnata per un’idea di abitare e di convivenza lontane all’attuale, incapace di garantire comfort, abbandonata senza manutenzione a una progressiva perdita di qualità. Come si adatta, una casa disegnata per rispondere ad altri standard, a esigenze e modi nuovi? Come può accogliere flessibilità impreviste (isolare parti, acquisirne altre), consentire l’uso di spazi condivisi (dentro e fuori) e la compresenza di attività diverse (domestiche, lavorative, sportive, di svago e di socializzazione), in condizioni di sicurezza e di benessere e sostenibilità? A queste domande si è provato a rispondere coi progetti dei Laboratori di Interni della Scuola AUIC del Politecnico di Milano, nell’idea di identificare modi per rendere nuovamente rispondente il vastissimo patrimonio di edilizia sociale milanese, ormai costruito da almeno 50 anni. Una risposta articolata a domande complesse, che anche nella didattica chiama molte competenze: quelle del restauro, che del costruito riconosce i tratti fondamentali, l’identità da tutelare, delle scienze umane, rivolte ai bisogni e al carattere degli abitanti, e ingegneristiche e costruttive, tese a sostenibilità e risparmio energetico. Una risposta complessa che porta al progetto di un luogo di soglia e barriera insieme, limen e limes, luogo dove ci trinceriamo o dove arriva lo sguardo, la volontà e il desiderio: un luogo articolato, che nel suo essere massimamente privato, conserva e arricchisce le relazioni fisiche, visuali, affettive col mondo intero, di cui si riconosce parte integrata."

Tra. La sottile tensione fra distinzione e integrazione nella casa, spazio di soglia.

M. Averna
2022-01-01

Abstract

Una casa che [non] mi assomigli (in bello): una casa che [non] assomigli alla mia umanità. Così rischia di essere la nostra casa, dopo i mesi faticosi della serrata obbligatoria: un luogo segregato, che ha perso la capacità di relazione con spazi altri, fuori dai suoi angusti confini, e mal distribuito, incapace di accogliere l’intricata sovrapposizione di attività e aspirazioni parallele. Questo ancor più negli spazi angusti dell’edilizia economica e popolare, disegnata per un’idea di abitare e di convivenza lontane all’attuale, incapace di garantire comfort, abbandonata senza manutenzione a una progressiva perdita di qualità. Come si adatta, una casa disegnata per rispondere ad altri standard, a esigenze e modi nuovi? Come può accogliere flessibilità impreviste (isolare parti, acquisirne altre), consentire l’uso di spazi condivisi (dentro e fuori) e la compresenza di attività diverse (domestiche, lavorative, sportive, di svago e di socializzazione), in condizioni di sicurezza e di benessere e sostenibilità? A queste domande si è provato a rispondere coi progetti dei Laboratori di Interni della Scuola AUIC del Politecnico di Milano, nell’idea di identificare modi per rendere nuovamente rispondente il vastissimo patrimonio di edilizia sociale milanese, ormai costruito da almeno 50 anni. Una risposta articolata a domande complesse, che anche nella didattica chiama molte competenze: quelle del restauro, che del costruito riconosce i tratti fondamentali, l’identità da tutelare, delle scienze umane, rivolte ai bisogni e al carattere degli abitanti, e ingegneristiche e costruttive, tese a sostenibilità e risparmio energetico. Una risposta complessa che porta al progetto di un luogo di soglia e barriera insieme, limen e limes, luogo dove ci trinceriamo o dove arriva lo sguardo, la volontà e il desiderio: un luogo articolato, che nel suo essere massimamente privato, conserva e arricchisce le relazioni fisiche, visuali, affettive col mondo intero, di cui si riconosce parte integrata."
2022
Per una nuova casa italiana
978-88-3339-659-0
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