The question of soil became a specific field of research and experimentation in the late C19th and early C20th in Russia, Europe and the United States as part of multifaceted considerations about the consequences of industrialisation on agricultural production and in relation to the food crises in several countries in the second half of the C19th. Picking up the threads of these frequently forgotten studies, and broadening our horizon to include agriculture, territories, settlement systems and landscapes, allows us to identify lines of continuity, fractures, radical transformations and sudden comebacks in architectural culture, important to better articulate conceptual categories and operational tools in the contemporary discussion and reflection about ‘soil design’. A particularly inspiring case is the work of Raoul Heinrich Francé, a prolific biologist, philosopher and populariser of science, who was born in Hungary in 1874 and lived in Germany between 1902 and 1943: his written material – hardly ever cited today – directly influenced architecture and modern urban planning in Germany. On the one hand, the narratives and images about the soil published in his numerous books over a century ago, now allow us to outline the structures and figures of the spatial imagery required to shape an extremely complex entity (the soil) that is not immediately visible due to the many variable processes involved at microscopic level in the thickness below the surface. On the other hand, reviewing his work enables us to pinpoint several theoretical fundamentals of that ‘biocentric’ vision according to which life in space and time is reproduced and maintains itself using sophisticated mechanisms of self-regulation in a seamless selective relationship with the physical environment. A century ago, Francé’s view already included in the community of living beings (based on ‘mutual aid’1) not only plants, animals and fungi, but also protozoa and even bacteria, together with humans.

La questione del suolo diventa un campo specifico di ricerca e sperimentazione tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo in Russia, in Europa e negli Stati Uniti, nell'ambito di considerazioni multiformi sulle conseguenze dell'industrializzazione sulla produzione agricola e in relazione alle crisi alimentari di diversi paesi nella seconda metà del XIX secolo. Riprendere il filo di questi studi, spesso dimenticati, e allargare il nostro orizzonte all'agricoltura, ai territori, ai sistemi insediativi e ai paesaggi, ci permette di individuare linee di continuità, fratture, trasformazioni radicali e improvvisi ritorni nella cultura architettonica, importanti per meglio articolare categorie concettuali e strumenti operativi nella discussione e nella riflessione contemporanea sul 'soil design'. Un caso particolarmente stimolante è l'opera di Raoul Heinrich Francé, prolifico biologo, filosofo e divulgatore scientifico, nato in Ungheria nel 1874 e vissuto in Germania tra il 1902 e il 1943: il suo materiale scritto - oggi quasi mai citato - ha influenzato direttamente l'architettura e l'urbanistica moderna in Germania. Da un lato, le narrazioni e le immagini sul suolo pubblicate nei suoi numerosi libri più di un secolo fa, ci permettono oggi di delineare le strutture e le figure dell'immaginario spaziale necessario per dare forma a un'entità estremamente complessa (il suolo) che non è immediatamente visibile a causa dei numerosi processi variabili coinvolti a livello microscopico nello spessore sotto la superficie. D'altra parte, rivedere la sua opera ci permette di individuare alcuni fondamenti teorici di quella visione 'biocentrica' secondo cui la vita nello spazio e nel tempo si riproduce e si mantiene con sofisticati meccanismi di autoregolazione in un rapporto selettivo senza soluzione di continuità con l'ambiente fisico. Già un secolo fa, la visione di Francé includeva nella comunità degli esseri viventi (basata sul 'mutuo aiuto'1) non solo piante, animali e funghi, ma anche protozoi e persino batteri, insieme agli esseri umani.

‘Das Edaphon’. Raoul H. Francé and The Ecology of Soil

Protasoni
2021-01-01

Abstract

The question of soil became a specific field of research and experimentation in the late C19th and early C20th in Russia, Europe and the United States as part of multifaceted considerations about the consequences of industrialisation on agricultural production and in relation to the food crises in several countries in the second half of the C19th. Picking up the threads of these frequently forgotten studies, and broadening our horizon to include agriculture, territories, settlement systems and landscapes, allows us to identify lines of continuity, fractures, radical transformations and sudden comebacks in architectural culture, important to better articulate conceptual categories and operational tools in the contemporary discussion and reflection about ‘soil design’. A particularly inspiring case is the work of Raoul Heinrich Francé, a prolific biologist, philosopher and populariser of science, who was born in Hungary in 1874 and lived in Germany between 1902 and 1943: his written material – hardly ever cited today – directly influenced architecture and modern urban planning in Germany. On the one hand, the narratives and images about the soil published in his numerous books over a century ago, now allow us to outline the structures and figures of the spatial imagery required to shape an extremely complex entity (the soil) that is not immediately visible due to the many variable processes involved at microscopic level in the thickness below the surface. On the other hand, reviewing his work enables us to pinpoint several theoretical fundamentals of that ‘biocentric’ vision according to which life in space and time is reproduced and maintains itself using sophisticated mechanisms of self-regulation in a seamless selective relationship with the physical environment. A century ago, Francé’s view already included in the community of living beings (based on ‘mutual aid’1) not only plants, animals and fungi, but also protozoa and even bacteria, together with humans.
2021
La questione del suolo diventa un campo specifico di ricerca e sperimentazione tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo in Russia, in Europa e negli Stati Uniti, nell'ambito di considerazioni multiformi sulle conseguenze dell'industrializzazione sulla produzione agricola e in relazione alle crisi alimentari di diversi paesi nella seconda metà del XIX secolo. Riprendere il filo di questi studi, spesso dimenticati, e allargare il nostro orizzonte all'agricoltura, ai territori, ai sistemi insediativi e ai paesaggi, ci permette di individuare linee di continuità, fratture, trasformazioni radicali e improvvisi ritorni nella cultura architettonica, importanti per meglio articolare categorie concettuali e strumenti operativi nella discussione e nella riflessione contemporanea sul 'soil design'. Un caso particolarmente stimolante è l'opera di Raoul Heinrich Francé, prolifico biologo, filosofo e divulgatore scientifico, nato in Ungheria nel 1874 e vissuto in Germania tra il 1902 e il 1943: il suo materiale scritto - oggi quasi mai citato - ha influenzato direttamente l'architettura e l'urbanistica moderna in Germania. Da un lato, le narrazioni e le immagini sul suolo pubblicate nei suoi numerosi libri più di un secolo fa, ci permettono oggi di delineare le strutture e le figure dell'immaginario spaziale necessario per dare forma a un'entità estremamente complessa (il suolo) che non è immediatamente visibile a causa dei numerosi processi variabili coinvolti a livello microscopico nello spessore sotto la superficie. D'altra parte, rivedere la sua opera ci permette di individuare alcuni fondamenti teorici di quella visione 'biocentrica' secondo cui la vita nello spazio e nel tempo si riproduce e si mantiene con sofisticati meccanismi di autoregolazione in un rapporto selettivo senza soluzione di continuità con l'ambiente fisico. Già un secolo fa, la visione di Francé includeva nella comunità degli esseri viventi (basata sul 'mutuo aiuto'1) non solo piante, animali e funghi, ma anche protozoi e persino batteri, insieme agli esseri umani.
Soil Landscape Bios Architecture Urban Design
Suolo Paesaggio Bios Architettura Progetto urbano
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
OASE 110-The project of the soil_Protasoni.pdf

Accesso riservato

Descrizione: PDF
: Publisher’s version
Dimensione 6.11 MB
Formato Adobe PDF
6.11 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1208191
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact