L’articolo esamina il progetto del Renzo Piano Building Workshop per l’École Normale Supérieure (ENS) di Paris-Saclay che si specifica per l’ausilio e l’espressione delle metodologie dell’architettura bioclimatica, secondo la profonda combinazione tra le sollecitazioni ambientali del contesto e i caratteri geologici del sito. La costituzione architettonica dei corpi edilizi combinati si svolge mediante la composizione di quattro settori, che realizzano la cortina edificata intorno al parco secondo l’elaborazione delle superfici di involucro definite rispetto a: la modulazione regolare delle strutture dei corpi edilizi, ideati sulla base del paradigma della flessibilità spaziale interna, laddove gli ambienti costruiti si estendono mediante l’inclusione di superfici planimetriche in assenza di strutture di elevazione verticali e collocate con interassi di ampie dimensioni. Questo al fine di ottenere spazi in grado di consentire la localizzazione modulabile delle aule, degli uffici e dei laboratori; la configurazione sostenibile e dinamica, interattiva con l’ambiente esterno, al fine di ridurre i consumi energetici e di elevare le condizioni ergonomiche e fruitive, tramite l’utilizzo delle tecnologie di facciata capaci di produrre stati di trasparenza, di diaframmaticità e di porosità controllata, unitamente alla ventilazione naturale, al raffrescamento passivo, al recupero e alla gestione delle acque pluviali all’interno del giardino bioclimatico.
Le ricercate facciate dell’École Normale di Parigi-Saclay
Massimiliano Nastri
2021-01-01
Abstract
L’articolo esamina il progetto del Renzo Piano Building Workshop per l’École Normale Supérieure (ENS) di Paris-Saclay che si specifica per l’ausilio e l’espressione delle metodologie dell’architettura bioclimatica, secondo la profonda combinazione tra le sollecitazioni ambientali del contesto e i caratteri geologici del sito. La costituzione architettonica dei corpi edilizi combinati si svolge mediante la composizione di quattro settori, che realizzano la cortina edificata intorno al parco secondo l’elaborazione delle superfici di involucro definite rispetto a: la modulazione regolare delle strutture dei corpi edilizi, ideati sulla base del paradigma della flessibilità spaziale interna, laddove gli ambienti costruiti si estendono mediante l’inclusione di superfici planimetriche in assenza di strutture di elevazione verticali e collocate con interassi di ampie dimensioni. Questo al fine di ottenere spazi in grado di consentire la localizzazione modulabile delle aule, degli uffici e dei laboratori; la configurazione sostenibile e dinamica, interattiva con l’ambiente esterno, al fine di ridurre i consumi energetici e di elevare le condizioni ergonomiche e fruitive, tramite l’utilizzo delle tecnologie di facciata capaci di produrre stati di trasparenza, di diaframmaticità e di porosità controllata, unitamente alla ventilazione naturale, al raffrescamento passivo, al recupero e alla gestione delle acque pluviali all’interno del giardino bioclimatico.File | Dimensione | Formato | |
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