Il testo ripercorre, in forma necessariamente succinta benché articolata, le vicende che hanno concorso al restauro dell’Antico Ospedale Spagnolo nel Castello di Milano, divenuto dal 2015 sede museale della cosiddetta Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti. Già dagli anni Novanta erano infatti emerse opinioni differenti sul mantenimento della statua nella sede in cui era stata sistemata dal suo arrivo a Milano, durante lo sviluppo del progetto dei BBPR per un rinnovato polo museale, riaperto dopo la seconda guerra mondiale. Nel frattempo, lo spostamento della Direzione delle Biblioteche Rionali di Milano in altra sede, alla fine degli anni Novanta, aveva liberato gli spazi che le ricerche intraprese in vista del loro restauro avevano fatto riscoprire come quelli occupati dall’Antico Ospedale Spagnolo, sulle cui volte è dipinta una versione antica e sintetica del Credo cristiano cattolico in dodici versetti, datata 1576. Nell’orizzonte morale “ufficiale” della Lombardia spagnola al tempo di Filippo II e di Carlo Borromeo, il conforto religioso accompagnava così il destino dei soldati. Studi storico archivistici, rilievi e campagne diagnostiche avviate nei primi anni del duemila hanno fondato i progetti via via predisposti con previsioni d’uso variate nel tempo, fino alla scelta definitiva, avvenuta a gara per i lavori già espletata, di approntare in questa parte di Castello la nuova sede per l’opera michelangiolesca. Decisione che ha fatto emergere, oltre che apprezzamenti, anche critiche e perplessità, e ciò in sé può essere considerato fattore positivo di compartecipazione e affezione al destino del polo museale milanese più noto, spesso però espresse senza piena conoscenza dei fatti via via succedutisi tra frenate e brusche accelerazioni. In questo capitolo essi vengono ripercorsi, mostrando gli aspetti e le ragioni anche tecniche che hanno condotto alle scelte progettuali e di cantiere, da parte di chi ha continuativamente seguito gli accadimenti e le opere di restauro.
L'antico Ospedale Spagnolo: riscoperta e restauri
V. Pracchi;
2021-01-01
Abstract
Il testo ripercorre, in forma necessariamente succinta benché articolata, le vicende che hanno concorso al restauro dell’Antico Ospedale Spagnolo nel Castello di Milano, divenuto dal 2015 sede museale della cosiddetta Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti. Già dagli anni Novanta erano infatti emerse opinioni differenti sul mantenimento della statua nella sede in cui era stata sistemata dal suo arrivo a Milano, durante lo sviluppo del progetto dei BBPR per un rinnovato polo museale, riaperto dopo la seconda guerra mondiale. Nel frattempo, lo spostamento della Direzione delle Biblioteche Rionali di Milano in altra sede, alla fine degli anni Novanta, aveva liberato gli spazi che le ricerche intraprese in vista del loro restauro avevano fatto riscoprire come quelli occupati dall’Antico Ospedale Spagnolo, sulle cui volte è dipinta una versione antica e sintetica del Credo cristiano cattolico in dodici versetti, datata 1576. Nell’orizzonte morale “ufficiale” della Lombardia spagnola al tempo di Filippo II e di Carlo Borromeo, il conforto religioso accompagnava così il destino dei soldati. Studi storico archivistici, rilievi e campagne diagnostiche avviate nei primi anni del duemila hanno fondato i progetti via via predisposti con previsioni d’uso variate nel tempo, fino alla scelta definitiva, avvenuta a gara per i lavori già espletata, di approntare in questa parte di Castello la nuova sede per l’opera michelangiolesca. Decisione che ha fatto emergere, oltre che apprezzamenti, anche critiche e perplessità, e ciò in sé può essere considerato fattore positivo di compartecipazione e affezione al destino del polo museale milanese più noto, spesso però espresse senza piena conoscenza dei fatti via via succedutisi tra frenate e brusche accelerazioni. In questo capitolo essi vengono ripercorsi, mostrando gli aspetti e le ragioni anche tecniche che hanno condotto alle scelte progettuali e di cantiere, da parte di chi ha continuativamente seguito gli accadimenti e le opere di restauro.File | Dimensione | Formato | |
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