Nell’interpretare la tradizione della Scuola di Milano che, pur all’interno di significative articolazioni, si è riconosciuta nell’ininterrotta riflessione sulla città come contesto dell’architettura, il contributo fa riferimento al momento fondativo individuabile nel magistero di Guido Canella e Aldo Rossi. Il momento delle origini evidenzia formazioni e traiettorie comuni all’interno dell’“asse Milano-Venezia” consolidatosi attorno all’insegnamento di Rogers e Samonà, così come l’attitudine conoscitiva e l’ambizione contestuale unitamente all’influsso esercitato da alcune costanti e caratteri insediativi del contesto milanese. Risalendo al legame inscindibile tra forma dell’architettura, idea di città e rapporto col territorio, si delineano due linee di ricerca e figurazione personali che muovono dal binomio tipologia-morfologia, dove il tipo in quanto “invariante” e “elemento urbano non ulteriormente riducibile” è assunto alla base di composizioni paratattiche per fondare nuove polarizzazioni in triangolazione con altri elementi primari. Agendo sulla struttura e sui caposaldi tipologico-figurativi più che sulle differenze morfologiche tra centro e periferia, la città è letta come un corpo unitario regolabile nel tempo. La reinvenzione tipologica agisce inoltre sul portato funzionale, sperimentando nuove forme di comportamento, integrazione di attività e allegorie figurative pregne di memoria collettiva e significato civile. Nel risalire alle motivazioni iniziali dell’attitudine conoscitiva rispetto al contesto di destinazione, il testo individua alcuni concetti ancora oggi nodali per affermare il progetto di architettura come prodotto di ricerca e conoscenza. “Continuare a scrivere” su un testo già dato contrae un obbligo di conoscenza e responsabilità rispetto alla modificazione e allo scarto figurativo. Dove il momento dell’inventio-invenio non è deduzione lineare o ideologica ma reperimento dal contesto degli argomenti razionali su cui fondare l’interpretazione figurativa e la costruzione retorica del discorso.

Il magistero di Canella e Rossi nella Scuola di Milano: Della ragione del contesto e dell’inventio progettuale tra strutturalità, tipologia e morfologia / The lesson of Canella and Rossi within the School of Milan. The Rationale of Context and Design Inventio between Structurality, Typology and Morphology

laura anna pezzetti
2021-01-01

Abstract

Nell’interpretare la tradizione della Scuola di Milano che, pur all’interno di significative articolazioni, si è riconosciuta nell’ininterrotta riflessione sulla città come contesto dell’architettura, il contributo fa riferimento al momento fondativo individuabile nel magistero di Guido Canella e Aldo Rossi. Il momento delle origini evidenzia formazioni e traiettorie comuni all’interno dell’“asse Milano-Venezia” consolidatosi attorno all’insegnamento di Rogers e Samonà, così come l’attitudine conoscitiva e l’ambizione contestuale unitamente all’influsso esercitato da alcune costanti e caratteri insediativi del contesto milanese. Risalendo al legame inscindibile tra forma dell’architettura, idea di città e rapporto col territorio, si delineano due linee di ricerca e figurazione personali che muovono dal binomio tipologia-morfologia, dove il tipo in quanto “invariante” e “elemento urbano non ulteriormente riducibile” è assunto alla base di composizioni paratattiche per fondare nuove polarizzazioni in triangolazione con altri elementi primari. Agendo sulla struttura e sui caposaldi tipologico-figurativi più che sulle differenze morfologiche tra centro e periferia, la città è letta come un corpo unitario regolabile nel tempo. La reinvenzione tipologica agisce inoltre sul portato funzionale, sperimentando nuove forme di comportamento, integrazione di attività e allegorie figurative pregne di memoria collettiva e significato civile. Nel risalire alle motivazioni iniziali dell’attitudine conoscitiva rispetto al contesto di destinazione, il testo individua alcuni concetti ancora oggi nodali per affermare il progetto di architettura come prodotto di ricerca e conoscenza. “Continuare a scrivere” su un testo già dato contrae un obbligo di conoscenza e responsabilità rispetto alla modificazione e allo scarto figurativo. Dove il momento dell’inventio-invenio non è deduzione lineare o ideologica ma reperimento dal contesto degli argomenti razionali su cui fondare l’interpretazione figurativa e la costruzione retorica del discorso.
2021
Canella e Rossi, Scuola di Milano, strutturalità di tipologia e morfologia, analisi urbana, continuare a scrivere
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