Il rapporto tra arte e scultura e la Legge n. 717 del 1949: il caso del Concorso Nazionale della Scuola Media del Villaggio San Pio X a Cesano Maderno

The relationship between art and sculpture and Law no. 717 of 1949: the case of the National Competition of the Middle School of the San Pio X Village in Cesano Maderno Starting from the promulgation of Law 717 of 29 July 1949 concerning the rules to be followed to insert works of art in newly built public buildings, the essay reconstructs the stages inherent in the National Competition for the creation of a sculpture to be placed in the Middle School of the S. Pius X Village being built. , now Galileo Galilei First Grade Secondary School in Cesano Maderno. Based on a meticulous archival research, the author proposes an iconographic-symbolic reading of the works admitted to the competition and of the sculptures not admitted to the evaluation procedure due to formal defects or because they reached beyond the time limit, underlining the spatial research carried out by individual artists and their desire to make the world of art dialogue with that of architecture. The essay, in particular, focuses on the sculptural work “Spazio Ansioso” by Carlo Ramous, winner of the competition announcement, a fundamental step in the artistic journey of the Milanese sculptor and an indisputable masterpiece of the informal art of the seventies, capable of influencing the debate on “archiscultures” and “urban sculptures” is substantial.

Partendo dalla promulgazione della Legge n. 717 del 29 luglio 1949 inerente le norme da seguire per inserire opere d’arte negli edifici pubblici di nuova realizzazione, il saggio ricostruisce le tappe inerenti il Concorso Nazionale per la realizzazione di una scultura da collocare nella costruenda Scuola Media del Villaggio S. Pio X, ora Scuola Secondaria di Primo Grado Galileo Galilei a Cesano Maderno. Basandosi su una meticolosa ricerca archivistica, l’autore propone una lettura iconografico-simbolica delle opere ammesse al concorso e delle sculture non ammesse alla procedura di valutazione per vizi di forma o perché giunte oltre il limite temporale, sottolineando la ricerca spaziale compiuta dai singoli artisti e il loro desiderio di far dialogare il mondo dell’arte con quello dell’architettura. Il saggio, in particolare, si sofferma sull’opera scultorea “Spazio Ansioso” di Carlo Ramous, vincitrice del bando di concorso, tappa fondamentale nel cammino artistico dello scultore milanese e indiscutibile capolavoro dell’arte informale degli anni settanta, capace di influenzare in maniera sostanziale il dibattito sulle “archisculture” e sulle “sculture urbane”.