L’attuale situazione di emergenza per la pandemia virale purtroppo diffusasi nel mondo, nel sistema dell’istruzione italiana, a tutti i livelli, si è cercato – e si cerca – di provvedere con un grande sforzo organizzativo e tecnologico alla riconversione forzata della didattica in aula alla didattica a distanza. Il presente contributo, riferendosi alle questioni della formazione degli architetti nel campo del restauro, alla luce dell’esperienza in corso al Politecnico di Milano intende presentare una riflessione critica sui metodi e sui modi della didattica del restauro, ponendo il tradizionale insegnamento svolto in presenza nei Laboratori di restauro della Laurea Magistrale e nei corsi monodisciplinari nell’aula ‘reale’ a confronto con la didattica a distanza nelle ‘aule virtuali’. Fatto salvo il concetto lapalissiano che in generale la presenza fisica sia un requisito fondamentale per il rapporto di empatia tra docente e studente, e che in particolare per un allievo restauratore sia imprescindibile l’apprendimento derivante dall’esperienza sul campo, e il rapporto diretto con la realtà materiale del costruito, tuttavia l’attuale esperienza didattica (tra l’altro già programmata fino alla fine del secondo semestre dell’anno accademico in corso), può offrire spunti per formulare o riformulare eventuali attività integrative a supporto della parte applicativa della didattica nel cantiere ‘reale’ del restauro.
La didattica ‘a distanza’ ai tempi del Coronavirus. Dall’emergenza nuove opportunità per l’insegnamento del Restauro?
Pesenti Serena
2021-01-01
Abstract
L’attuale situazione di emergenza per la pandemia virale purtroppo diffusasi nel mondo, nel sistema dell’istruzione italiana, a tutti i livelli, si è cercato – e si cerca – di provvedere con un grande sforzo organizzativo e tecnologico alla riconversione forzata della didattica in aula alla didattica a distanza. Il presente contributo, riferendosi alle questioni della formazione degli architetti nel campo del restauro, alla luce dell’esperienza in corso al Politecnico di Milano intende presentare una riflessione critica sui metodi e sui modi della didattica del restauro, ponendo il tradizionale insegnamento svolto in presenza nei Laboratori di restauro della Laurea Magistrale e nei corsi monodisciplinari nell’aula ‘reale’ a confronto con la didattica a distanza nelle ‘aule virtuali’. Fatto salvo il concetto lapalissiano che in generale la presenza fisica sia un requisito fondamentale per il rapporto di empatia tra docente e studente, e che in particolare per un allievo restauratore sia imprescindibile l’apprendimento derivante dall’esperienza sul campo, e il rapporto diretto con la realtà materiale del costruito, tuttavia l’attuale esperienza didattica (tra l’altro già programmata fino alla fine del secondo semestre dell’anno accademico in corso), può offrire spunti per formulare o riformulare eventuali attività integrative a supporto della parte applicativa della didattica nel cantiere ‘reale’ del restauro.File | Dimensione | Formato | |
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