Tra gli interventi intesi a modernizzare l’apparato statale smantellando un assetto oligarchico e corporativo ormai obsoleto, la soppressione teresiana delle corporazioni di arti e mestieri ebbe diretti e importanti riflessi nel settore delle arti decorative. Incoraggiate da significativi provvedimenti normativi, le nuove manifatture che si andarono a costituire – tra le altre, la produzione ceramica di Castello Cabiaglio di Antonio Francesco Adiamoli o quella dei cuoi di Carlo Blixberg a Milano – sebbene circoscritte a una dimensione artigianale, quasi domestica, costituirono l’esito più evidente della liberalizzazione della produzione e del commercio e della crescita economica che conferirono un ruolo di leadership a Milano e al suo territorio. La documentazione archivistica della seconda metà del Settecento restituisce uno straordinario affresco dei mutamenti dell’industria del lusso, dell’importazione di preziosi manufatti e dell’abbandono di certe consuetudini in favore di altre. Il presente intervento intende dare conto di tali cambiamenti anche in relazione alle riforme didattiche (e di gusto) portate avanti negli stessi anni dall’Accademia di Brera.
Le manifatture artistiche milanesi tra ricerca del gusto e sviluppo economico
P. Cordera
2022-01-01
Abstract
Tra gli interventi intesi a modernizzare l’apparato statale smantellando un assetto oligarchico e corporativo ormai obsoleto, la soppressione teresiana delle corporazioni di arti e mestieri ebbe diretti e importanti riflessi nel settore delle arti decorative. Incoraggiate da significativi provvedimenti normativi, le nuove manifatture che si andarono a costituire – tra le altre, la produzione ceramica di Castello Cabiaglio di Antonio Francesco Adiamoli o quella dei cuoi di Carlo Blixberg a Milano – sebbene circoscritte a una dimensione artigianale, quasi domestica, costituirono l’esito più evidente della liberalizzazione della produzione e del commercio e della crescita economica che conferirono un ruolo di leadership a Milano e al suo territorio. La documentazione archivistica della seconda metà del Settecento restituisce uno straordinario affresco dei mutamenti dell’industria del lusso, dell’importazione di preziosi manufatti e dell’abbandono di certe consuetudini in favore di altre. Il presente intervento intende dare conto di tali cambiamenti anche in relazione alle riforme didattiche (e di gusto) portate avanti negli stessi anni dall’Accademia di Brera.File | Dimensione | Formato | |
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