Se ammettiamo che l’ambiente sia il terzo educatore, al di là delle differenti implicazioni pedagogiche che questo comporta, sarebbe necessario riflettere su come la concezione che attraverso il progetto si esplicita negli edifici costruiti contribuisca a definire tale specifica attitudine e domandarsi in che modi la spazialità architettonica e le sue relazioni con la vita del bambino possano venir declinate dal punto di vista strettamente disciplinare. Questo rispettivamente per il carattere che ogni scelta spaziale e distributiva intrinsecamente contribuisce a definire, non meno che per la transitività che l’architettura riveste in termini culturali nella costruzione dell’identità di ciascuno.
Les enfants nous parlent = Children talk to us
F. Belloni
2021-01-01
Abstract
Se ammettiamo che l’ambiente sia il terzo educatore, al di là delle differenti implicazioni pedagogiche che questo comporta, sarebbe necessario riflettere su come la concezione che attraverso il progetto si esplicita negli edifici costruiti contribuisca a definire tale specifica attitudine e domandarsi in che modi la spazialità architettonica e le sue relazioni con la vita del bambino possano venir declinate dal punto di vista strettamente disciplinare. Questo rispettivamente per il carattere che ogni scelta spaziale e distributiva intrinsecamente contribuisce a definire, non meno che per la transitività che l’architettura riveste in termini culturali nella costruzione dell’identità di ciascuno.File | Dimensione | Formato | |
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