I cambiamenti climatici sono ancora oggi al centro dell’attenzione scientifica e mediatica per il crescente impatto di fenomeni meteorologici estremi, che avvengono in diverse aree del nostro paese, evidenziando danni economici, sociali e ambientali provocati dal riscaldamento globale, e che potranno incrementarsi in futuro. La comunità scientifica internazionale, infatti, riconosce come ai ciclici mutamenti naturali dei sistemi ambientali si sia sovrapposto il contributo determinante dell’attività antropica (incremento delle emissioni clima-alternati e inefficace programmazione territoriale). Le attività umane rientrano tra le principali cause dell’aumento della temperatura, dello scompiglio del regime delle precipitazioni, dell’innalzamento del livello dei mari e dell’incremento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, accrescendo in tal modo una molteplicità di rischi per territori e città. Due sono le strategie per contrastare il «climate change», indicate dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici: la mitigazione delle sue cause e l’adattamento ai suoi effetti ambientali. Tra le due, la Direzione per il Clima, l’Energia e l’Aria (CLEA) del Ministero della Transizione Ecologica, ha optato per l’adattamento. È quanto emerge dal Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano, di recente pubblicazione, con una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro destinati ai Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60.000 abitanti. Il programma è finalizzato ad aumentare la resilienza dei centri urbani sottoposti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità. In buona sostanza, con l’adattamento si cerca di affrontare le conseguenze del fenomeno, sfruttando effetti positivi e riducendo quelli negativi. Conoscenza, competenza e disponibilità di prodotti/sistemi idonei, saranno le armi vincenti per un distributore di materiali per l’edilizia, all’avanguardia e consapevole che questi temi acquisiranno sempre più forza anche in ambito privato.
LE NUOVE VIE DEL VERDE
R. Bolici
2021-01-01
Abstract
I cambiamenti climatici sono ancora oggi al centro dell’attenzione scientifica e mediatica per il crescente impatto di fenomeni meteorologici estremi, che avvengono in diverse aree del nostro paese, evidenziando danni economici, sociali e ambientali provocati dal riscaldamento globale, e che potranno incrementarsi in futuro. La comunità scientifica internazionale, infatti, riconosce come ai ciclici mutamenti naturali dei sistemi ambientali si sia sovrapposto il contributo determinante dell’attività antropica (incremento delle emissioni clima-alternati e inefficace programmazione territoriale). Le attività umane rientrano tra le principali cause dell’aumento della temperatura, dello scompiglio del regime delle precipitazioni, dell’innalzamento del livello dei mari e dell’incremento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, accrescendo in tal modo una molteplicità di rischi per territori e città. Due sono le strategie per contrastare il «climate change», indicate dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici: la mitigazione delle sue cause e l’adattamento ai suoi effetti ambientali. Tra le due, la Direzione per il Clima, l’Energia e l’Aria (CLEA) del Ministero della Transizione Ecologica, ha optato per l’adattamento. È quanto emerge dal Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano, di recente pubblicazione, con una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro destinati ai Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60.000 abitanti. Il programma è finalizzato ad aumentare la resilienza dei centri urbani sottoposti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità. In buona sostanza, con l’adattamento si cerca di affrontare le conseguenze del fenomeno, sfruttando effetti positivi e riducendo quelli negativi. Conoscenza, competenza e disponibilità di prodotti/sistemi idonei, saranno le armi vincenti per un distributore di materiali per l’edilizia, all’avanguardia e consapevole che questi temi acquisiranno sempre più forza anche in ambito privato.| File | Dimensione | Formato | |
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