Il saggio, articolato in quattro parti, affronta il tema della rigenerazione delle periferie urbane attraverso l'individuazione di possibili traiettorie di azione. La prima parte - intitolata "Periferie: sostantivo femminile plurale" - si concentra sulla concettualizzazione della nozione di periferia, attraversando diversi significati, riconoscendone l'attuale pluralità e soffermandosi sul progressivo ridimensionamento dell'incidenza del valore di posizione al fine della sua definizione (da periferia come posizione a periferia come condizione). La seconda parte - "quali fragilità" - mette a fuoco le diverse dimensioni che contribuiscono a precisare a quali ambiti urbani ci riferiamo oggi quando parliamo di periferie, riconoscendo come le fragilità che le connotano oggi siano di natura multidimensionale e come queste non solo coesistano ma si alimentino reciprocamente. "Posizioni: orientamenti alla trasformazione", terza parte del saggio, individua alcuni possibili orientamenti all'azione progettuale a partire dai temi affrontati dai diversi contributi raccolti nel volume "Rigenerare periferie fragili". Infine nella quarta parte - "Quali progetti, quale ruolo per il progetto architettonico e urbano" - si auspica il superamento della contrapposizione tra dimensione spaziale e dimensione socio-economica nel progetto per le periferie a favore di un'azione integrata e interdisciplinare, e si sostiene che il progetto architettonico possa dare un contributo significativo per la rigenerazione delle periferie contemporanee.
Periferie urbane come territori fragili: (verso) traiettorie di rigenerazione
Elena Fontanella
2021-01-01
Abstract
Il saggio, articolato in quattro parti, affronta il tema della rigenerazione delle periferie urbane attraverso l'individuazione di possibili traiettorie di azione. La prima parte - intitolata "Periferie: sostantivo femminile plurale" - si concentra sulla concettualizzazione della nozione di periferia, attraversando diversi significati, riconoscendone l'attuale pluralità e soffermandosi sul progressivo ridimensionamento dell'incidenza del valore di posizione al fine della sua definizione (da periferia come posizione a periferia come condizione). La seconda parte - "quali fragilità" - mette a fuoco le diverse dimensioni che contribuiscono a precisare a quali ambiti urbani ci riferiamo oggi quando parliamo di periferie, riconoscendo come le fragilità che le connotano oggi siano di natura multidimensionale e come queste non solo coesistano ma si alimentino reciprocamente. "Posizioni: orientamenti alla trasformazione", terza parte del saggio, individua alcuni possibili orientamenti all'azione progettuale a partire dai temi affrontati dai diversi contributi raccolti nel volume "Rigenerare periferie fragili". Infine nella quarta parte - "Quali progetti, quale ruolo per il progetto architettonico e urbano" - si auspica il superamento della contrapposizione tra dimensione spaziale e dimensione socio-economica nel progetto per le periferie a favore di un'azione integrata e interdisciplinare, e si sostiene che il progetto architettonico possa dare un contributo significativo per la rigenerazione delle periferie contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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