Arte e architettura fra autonomia ed eteronomia. Una prospettiva teorica

The essay revisits the debate about the autonomy or heteronomy of art in a theoretical perspective. The departure point is the famous controversy between Togliatti and Vittorini about the role of intellectuals and the purpose of art in relation with the positions of Italian architects involved in post-war reconstruction – namely, Ernesto Rogers – their ethical and moral concerns, their civil commitment. Such debate affects architecture in a particular way, given how this art is more directly connected than others with society and reality, with the transformations of the means of production and of technology. After so many years, this debate provides an opportunity for meditation around some key issues for architectural design, such as its civil role and purposes, and the relationships among the disciplines, and between art and technology.

Il saggio intende ripercorrere il dibattito circa la autonomia o la eteronomia dell’arte in una prospettiva teorica. Il punto di partenza è la famosa polemica fra Togliatti e Vittorini circa il ruolo dell’intellettuale e la finalità dell’arte, in rapporto al pensiero degli architetti italiani impegnati nella ricostruzione del dopoguerra, fra cui Ernesto Rogers, le loro istanze etiche e morali, il loro impegno civile. Il discorso si riflette in modo particolare sull’architettura, l’artepiù direttamente legata alla società e alle trasformazioni dei modi di produzione della tecnica. A distanza di tempo, questo dibattito fornisce l’occasione per riflettere intorno ad alcune questioni centrali del progetto di architettura, al suo ruolo civile, alle sue finalità, ai rapporti fra le discipline, fra arte e tecnica.