In una città come Beirut caratterizzata da mutamenti continui, non sono solo i quartieri storici più vicini al mare a essere soggetti a trasformazione. I cambiamenti, anche significativi, interessano tutti i quartieri secolari di questa antica città e non ne è esente neanche la zona di Ashrafieh, storica area a est tradizionalmente abitata da cristiani maroniti e greco-ortodossi. In questo quartiere oggi convivono una struttura urbana originaria, con strade strette e sinuose e qualche edificio storico sopravvissuto alle pesanti distruzioni avvenute qui durante la guerra civile, con nuove grandi recenti realizzazioni che accolgono per la maggior parte appartamenti di alta gamma e uffici di società internazionali. Segnale evidente di questa rapida trasformazione, che da più parti si sta cercando in qualche modo di regolamentare per evitare che si perdano per sempre in modo acritico ulteriori tracce della storia architettonica della città, è anche la costruzione di torri “vertiginose” che, come abbiamo visto anche nei capitoli precedenti, stanno sorgendo in vari punti di Beirut modificandone in pochi decenni lo skyline. In tale direzione, proprio ad Ashrafieh, nel 2016 è stata completata all’incrocio di Sodeco, a fianco della notissima Beit Beirut, una delle case storiche superstiti di maggior pregio che, con le sue ferite racconta a tutti il periodo della guerra civile ed è diventata oggi uno dei simboli della città, la torre Sama Beirut. Progettata da Elie e Randa Gebrayel, con i suoi cinquantuno piani e 195 m di altezza, è ad oggi proprio la costruzione più alta del Libano. In tale contesto, qualche anno prima, era stata completata la torre che è attualmente il terzo edificio più alto del Paese, lo Sky Gate progettato da Nabil Gholam, che è il protagonista di queste pagine. In una città caratterizzata da un terreno tutt’altro che pianeggiante con continui cambi di quota che regalano anche le ben note viste prospettiche ammirabili in vari punti di Beirut, una delle aree più suggestive di Ashrafieh è proprio l’omonima collina, che è anche il punto naturale più alto della città, da cui si è sempre potuta cogliere e ammirare la struttura urbana complessiva.

Skygate in Beirut by Nabil Gholam Architects

M. Ruta;
2021-01-01

Abstract

In una città come Beirut caratterizzata da mutamenti continui, non sono solo i quartieri storici più vicini al mare a essere soggetti a trasformazione. I cambiamenti, anche significativi, interessano tutti i quartieri secolari di questa antica città e non ne è esente neanche la zona di Ashrafieh, storica area a est tradizionalmente abitata da cristiani maroniti e greco-ortodossi. In questo quartiere oggi convivono una struttura urbana originaria, con strade strette e sinuose e qualche edificio storico sopravvissuto alle pesanti distruzioni avvenute qui durante la guerra civile, con nuove grandi recenti realizzazioni che accolgono per la maggior parte appartamenti di alta gamma e uffici di società internazionali. Segnale evidente di questa rapida trasformazione, che da più parti si sta cercando in qualche modo di regolamentare per evitare che si perdano per sempre in modo acritico ulteriori tracce della storia architettonica della città, è anche la costruzione di torri “vertiginose” che, come abbiamo visto anche nei capitoli precedenti, stanno sorgendo in vari punti di Beirut modificandone in pochi decenni lo skyline. In tale direzione, proprio ad Ashrafieh, nel 2016 è stata completata all’incrocio di Sodeco, a fianco della notissima Beit Beirut, una delle case storiche superstiti di maggior pregio che, con le sue ferite racconta a tutti il periodo della guerra civile ed è diventata oggi uno dei simboli della città, la torre Sama Beirut. Progettata da Elie e Randa Gebrayel, con i suoi cinquantuno piani e 195 m di altezza, è ad oggi proprio la costruzione più alta del Libano. In tale contesto, qualche anno prima, era stata completata la torre che è attualmente il terzo edificio più alto del Paese, lo Sky Gate progettato da Nabil Gholam, che è il protagonista di queste pagine. In una città caratterizzata da un terreno tutt’altro che pianeggiante con continui cambi di quota che regalano anche le ben note viste prospettiche ammirabili in vari punti di Beirut, una delle aree più suggestive di Ashrafieh è proprio l’omonima collina, che è anche il punto naturale più alto della città, da cui si è sempre potuta cogliere e ammirare la struttura urbana complessiva.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1182060
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