I grandi eventi di tipo culturale – tra cui si possono annoverare le candidature alla World Heritage List UNESCO – agiscono sulla comprensione e l’istituzionalizzazione del patrimonio e si innestano su letture e narrazioni politiche, strategiche, urbanistiche e architettoniche ad esso collegate. Originano spesso momenti di selezione rispetto agli immaginari urbani, su cui si basano azioni successive di costruzione, riarticolazione e reintrerpretazione (materiale, immateriale, edilizia, di policies, culturale) del patrimonio. Possono offrire grandi occasioni di valorizzazione o tutela del patrimonio ordinario e promuovere dinamiche sostenibili dal punto di vista economico, ecologico e sociale ma costituiscono anche un potenziale fattore di fragilizzazione urbana, sia materiale che immateriale. Il contributo sviluppa questa tesi avvalendosi del caso studio di Ivrea, entrata nel 2018 nella World Heritage List come città industriale del XX secolo. I quartieri residenziali olivettiani, tuttora abitati in una città in decrescita, sono stati ampliamente studiati in chiave architettonica e urbanistica e fin dalla seconda metà degli anni Novanta sono oggetto di operazioni di salvaguardia e valorizzazione, che hanno visto in alcuni elaborati del Piano Regolatore Generale di Ivrea 2000 strumenti innovativi di applicazione. Sono stati interessati da specifiche azioni di coinvolgimento comunitario degli abitanti nelle fasi preliminari della candidatura UNESCO, che però non li ha inclusi nei perimetri della core e della buffer zone.
Il patrimonio abitato: Ivrea città industriale del XX secolo e i quartieri residenziali nel processo di candidatura UNESCO
N. De Togni
2021-01-01
Abstract
I grandi eventi di tipo culturale – tra cui si possono annoverare le candidature alla World Heritage List UNESCO – agiscono sulla comprensione e l’istituzionalizzazione del patrimonio e si innestano su letture e narrazioni politiche, strategiche, urbanistiche e architettoniche ad esso collegate. Originano spesso momenti di selezione rispetto agli immaginari urbani, su cui si basano azioni successive di costruzione, riarticolazione e reintrerpretazione (materiale, immateriale, edilizia, di policies, culturale) del patrimonio. Possono offrire grandi occasioni di valorizzazione o tutela del patrimonio ordinario e promuovere dinamiche sostenibili dal punto di vista economico, ecologico e sociale ma costituiscono anche un potenziale fattore di fragilizzazione urbana, sia materiale che immateriale. Il contributo sviluppa questa tesi avvalendosi del caso studio di Ivrea, entrata nel 2018 nella World Heritage List come città industriale del XX secolo. I quartieri residenziali olivettiani, tuttora abitati in una città in decrescita, sono stati ampliamente studiati in chiave architettonica e urbanistica e fin dalla seconda metà degli anni Novanta sono oggetto di operazioni di salvaguardia e valorizzazione, che hanno visto in alcuni elaborati del Piano Regolatore Generale di Ivrea 2000 strumenti innovativi di applicazione. Sono stati interessati da specifiche azioni di coinvolgimento comunitario degli abitanti nelle fasi preliminari della candidatura UNESCO, che però non li ha inclusi nei perimetri della core e della buffer zone.File | Dimensione | Formato | |
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