L’invito a pianificare le trasformazioni future onorando un principio di parsimonia rispetto al consumo di suolo e sposando il campo della rigenerazione urbana è ormai reiterato e, nelle retoriche, ritenuto ineludibile. Nel contesto italiano ciò trova riscontro in un apparato di nuove leggi regionali che regolano processi di intervento sul patrimonio costruito. Talvolta si tratta di ricorrere a strategie di riuso e rimodulazione delle forme e delle vocazioni degli immobili esistenti, talvolta sono contemplate operazioni di demolizione e ricostruzione. Il piano urbanistico è uno degli strumenti che possono contribuire ad orientare processi di rigenerazione. Tuttavia, intervenire sul patrimonio esistente, a fronte di un quadro della proprietà privata fortemente frammentata, mette alla prova la capacità di governo del soggetto pubblico. L’esperienza in atto a San Donato Milanese mira proprio a definire provvedimenti regolativi a fianco dello strumento pianificatorio. Una accorta convergenza tra forme deboli ma mirate di regolazione (subordinate all’iniziativa e all’attivazione dei proprietari) e riconoscimento dell’organizzazione spaziale e sociale dell’abitare sembra essere un sentiero promettente con il quale cimentarsi.
Complementi di piano. Politiche e strumenti per la rigenerazione del patrimonio abitativo a San Donato Milanese.
Bricocoli M.;Manfredini F.;Sabatinelli S.;Savoldi P.
2021-01-01
Abstract
L’invito a pianificare le trasformazioni future onorando un principio di parsimonia rispetto al consumo di suolo e sposando il campo della rigenerazione urbana è ormai reiterato e, nelle retoriche, ritenuto ineludibile. Nel contesto italiano ciò trova riscontro in un apparato di nuove leggi regionali che regolano processi di intervento sul patrimonio costruito. Talvolta si tratta di ricorrere a strategie di riuso e rimodulazione delle forme e delle vocazioni degli immobili esistenti, talvolta sono contemplate operazioni di demolizione e ricostruzione. Il piano urbanistico è uno degli strumenti che possono contribuire ad orientare processi di rigenerazione. Tuttavia, intervenire sul patrimonio esistente, a fronte di un quadro della proprietà privata fortemente frammentata, mette alla prova la capacità di governo del soggetto pubblico. L’esperienza in atto a San Donato Milanese mira proprio a definire provvedimenti regolativi a fianco dello strumento pianificatorio. Una accorta convergenza tra forme deboli ma mirate di regolazione (subordinate all’iniziativa e all’attivazione dei proprietari) e riconoscimento dell’organizzazione spaziale e sociale dell’abitare sembra essere un sentiero promettente con il quale cimentarsi.File | Dimensione | Formato | |
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