Oggi fumetti e graphic novels vivono un momento di estrema vivacità editoriale e sempre più spesso risultano evidenti i legami tra questi linguaggi narrativi e il design, l’architettura e l’illustrazione. Gli esiti di questa crescita e contaminazione sono testimoniati dalla produzione di risultati eterogenei, tra cui ritratti di noti progettisti o opere in cui l’architettura si cimenta esplicitamente con il genere del graphic novel. L’influenza non è a senso unico: in una società fortemente legata alla comunicazione visiva, l’architettura stessa da tempo si confronta con il tema dell’ibridazione linguistica dando vita a forme come gli archi-fumetti e i fumetti infografici, che vedono nella narrazione la risposta alla staticità della rappresentazione architettonica. Già a partire dagli anni ’60 gli Archigram, nell’omonima rivista, sperimentavano una nuova forma di comunicazione del progetto volta a rifiutare i canoni della rappresentazione architettonica e a fondere aspetti narrativi del fumetto e codici ereditati dalla pop art e dalle copertine Marvel al linguaggio architettonico. Trent’anni dopo Rem Koolhaas attraverso la rivista Content cerca di rivoluzionare i canoni linguistici delle riviste d’architettura fondendo fumetti, collages e disegni infografici. Medium diretto, narrativo e popolare il fumetto diviene mezzo per la comunicazione delle scelte di progetto. Herzog e De Meuron nel 2009, in collaborazione con Manuel Herz, pubblicano l’archi-fumetto Metrobasel Comic per rendere intellegibile al pubblico problemi e soluzioni del proget- to urbano a grande scala. Se da un lato emerge l’influenza che il linguaggio dei fumetti ha sul mondo dell’architettura, dall’altro l’architettura assume sempre più rilievo all’interno delle narrazioni a fumetti e delle graphic novels. In primis la grafica satirica ha prodotto numerose rappresentazioni dell’architettura frutto della percezione ‘popolare’ del progetto. Basti pen- sare alle illustrazioni del Crystal Palace di Paxton, della Pedrera di Gaudí o dei recenti grattacieli di City Life. Inoltre è presente un crescente interesse dei fumettisti per il mondo dei progettisti, che ha dato vita a pubblicazioni come Asterios Polyp di Mazzucchelli: la storia di un architetto e della sua ricerca intellettuale dell’equilibrio tra ordine esteriore e interiore. Si passa poi alla realizzazione di ‘biografie a fumetti’ di progettisti iconici come Ettore Sottsass Jr., di Frank O. Gehry o i più recenti su Van der Rohe, Eileen Gray e Lina Bo Bardi dove si ricostruiscono la vita, le architetture e l’iter creativo nascosto dietro ogni progetto. Infine il fumetto diventa mezzo di rappresentazione dell’architettura, dove quest’ultima non funge solo da scenografia silenziosa. In L’attrazione di Harari, le Terme di Vals di Zumthor diventano nelle ossessioni del protagonista un luogo di misteri irrisolti; la Milano ritratta da Bacilieri in Tramezzino (2018) è rappresentata attraverso le architetture di BBPR, Ponti, Caccia Dominioni e Magistretti che divengono landmark della città; mentre la Venezia dipinta da Fior è una città al limite tra realtà e fantasia, dove progetti mai realizzati di Le Corbusier e Wright si integrano e creano una città che avrebbe potuto essere ma non è. La ricerca si concentra sull’analisi dei fumetti che utilizzano l’architettura come scenografia parlante della narrazione e delle biografie a fumetti ponendo l’attenzione sulle relative modalità di descrizione dell’architettura. La panoramica raccoglie gli esempi più interessanti e recenti delle due macro- aree rilevando le diversità di linguaggi e tecniche cromatiche adottate.

Architettura a fumetti e fumetti di architettura

S. Conte;V. Marchetti
2020-01-01

Abstract

Oggi fumetti e graphic novels vivono un momento di estrema vivacità editoriale e sempre più spesso risultano evidenti i legami tra questi linguaggi narrativi e il design, l’architettura e l’illustrazione. Gli esiti di questa crescita e contaminazione sono testimoniati dalla produzione di risultati eterogenei, tra cui ritratti di noti progettisti o opere in cui l’architettura si cimenta esplicitamente con il genere del graphic novel. L’influenza non è a senso unico: in una società fortemente legata alla comunicazione visiva, l’architettura stessa da tempo si confronta con il tema dell’ibridazione linguistica dando vita a forme come gli archi-fumetti e i fumetti infografici, che vedono nella narrazione la risposta alla staticità della rappresentazione architettonica. Già a partire dagli anni ’60 gli Archigram, nell’omonima rivista, sperimentavano una nuova forma di comunicazione del progetto volta a rifiutare i canoni della rappresentazione architettonica e a fondere aspetti narrativi del fumetto e codici ereditati dalla pop art e dalle copertine Marvel al linguaggio architettonico. Trent’anni dopo Rem Koolhaas attraverso la rivista Content cerca di rivoluzionare i canoni linguistici delle riviste d’architettura fondendo fumetti, collages e disegni infografici. Medium diretto, narrativo e popolare il fumetto diviene mezzo per la comunicazione delle scelte di progetto. Herzog e De Meuron nel 2009, in collaborazione con Manuel Herz, pubblicano l’archi-fumetto Metrobasel Comic per rendere intellegibile al pubblico problemi e soluzioni del proget- to urbano a grande scala. Se da un lato emerge l’influenza che il linguaggio dei fumetti ha sul mondo dell’architettura, dall’altro l’architettura assume sempre più rilievo all’interno delle narrazioni a fumetti e delle graphic novels. In primis la grafica satirica ha prodotto numerose rappresentazioni dell’architettura frutto della percezione ‘popolare’ del progetto. Basti pen- sare alle illustrazioni del Crystal Palace di Paxton, della Pedrera di Gaudí o dei recenti grattacieli di City Life. Inoltre è presente un crescente interesse dei fumettisti per il mondo dei progettisti, che ha dato vita a pubblicazioni come Asterios Polyp di Mazzucchelli: la storia di un architetto e della sua ricerca intellettuale dell’equilibrio tra ordine esteriore e interiore. Si passa poi alla realizzazione di ‘biografie a fumetti’ di progettisti iconici come Ettore Sottsass Jr., di Frank O. Gehry o i più recenti su Van der Rohe, Eileen Gray e Lina Bo Bardi dove si ricostruiscono la vita, le architetture e l’iter creativo nascosto dietro ogni progetto. Infine il fumetto diventa mezzo di rappresentazione dell’architettura, dove quest’ultima non funge solo da scenografia silenziosa. In L’attrazione di Harari, le Terme di Vals di Zumthor diventano nelle ossessioni del protagonista un luogo di misteri irrisolti; la Milano ritratta da Bacilieri in Tramezzino (2018) è rappresentata attraverso le architetture di BBPR, Ponti, Caccia Dominioni e Magistretti che divengono landmark della città; mentre la Venezia dipinta da Fior è una città al limite tra realtà e fantasia, dove progetti mai realizzati di Le Corbusier e Wright si integrano e creano una città che avrebbe potuto essere ma non è. La ricerca si concentra sull’analisi dei fumetti che utilizzano l’architettura come scenografia parlante della narrazione e delle biografie a fumetti ponendo l’attenzione sulle relative modalità di descrizione dell’architettura. La panoramica raccoglie gli esempi più interessanti e recenti delle due macro- aree rilevando le diversità di linguaggi e tecniche cromatiche adottate.
2020
Linguaggi Grafici. Illustrazione
978 88 99586 15 7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1166362
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