La facciata nel decimo libro di Vitruvio è considerata meramente come un fronte, nella sua materialità e ben definito; prima un elemento geometrico e architettonico, privata del suo significato simbolico e astratto. Mentre più tardi Leon Battista Alberti interpreta la facciata come mezzo di comunicazione per eccellenza tra l’edificio e il suo intorno: la facciata come portavoce di bellezza e perfezione formale. Nella contemporaneità riflessioni poetiche e filosofiche sono accompagnate da nuovi valori, come le innovazioni tecnologiche e le sperimentazioni con nuovi materiali, concentrato di esigenze formali, termiche e di sicurezza. Rispetto a soddisfare solo bellezza, armonia e proporzione, spesso i requisiti mirano a ottimizzazioni termiche e luminose, a protezione dagli agenti atmosferici e a una buona durabilità nel tempo. In una nuova prospettiva il focus consiste nella relazione tra facciata, contesto e ambiente intorno. L’involucro è concepito come una pelle, che ogni giorno interagisce, può cambiare, adattarsi ed essere riparata. Stiamo anche assistendo in questi ultimi anni al rinnovo e alla riqualificazione delle facciate di un parco edilizio da rigenerare nelle nostre città, dal punto di vista formale e tecnico, grazie a nuovi materiali, nuovi rivestimenti e cambi di funzione. Quindi lo scenario si affaccia a sistemi di verde in facciata, a sistemi tessili, a facciate come mezzo di comunicazione urbano o anche a facciate temporanee. Il seguente contributo ha come obiettivo illustrare dell’evoluzione dei tessuti utilizzati per la facciate degli edifici, in particolare per la riqualificazione, sia nell’accezione di un nuovo materiale di finitura sia in quella di una temporaneità d’uso quale quinta di chiusura e protezione di sistemi provvisionali. Soluzioni potenziali che diventano un nuovo brano della città, con possibilità comunicative molto differenti rispetto al tradizionale approccio. I tessili possono comunicare omogeneità di una struttura, avvolta come se fosse abbracciata. I tessili, grazie alla facilità di stampa, possono essere parte di una facciata comunicativa con messaggi mediatici o integrati da schermi comunicativi. Sistemi che possono essere temporanei se per facciate o sistemi per installazioni o eventi specifici. Un’analisi delle recenti applicazioni delle facciate tessili negli edifici ha identificato diverse possibilità: da progetti integrati a sistemi aggiunti, il loro uso per il retrofitting estetico o energetico, come schermi solari o antivento, o protezione, come filtri e partizioni per generare e separare.
La città e la sua pelle: architettura tessile per la rigenerazione e riqualificazione urbana
C. Monticelli
2020-01-01
Abstract
La facciata nel decimo libro di Vitruvio è considerata meramente come un fronte, nella sua materialità e ben definito; prima un elemento geometrico e architettonico, privata del suo significato simbolico e astratto. Mentre più tardi Leon Battista Alberti interpreta la facciata come mezzo di comunicazione per eccellenza tra l’edificio e il suo intorno: la facciata come portavoce di bellezza e perfezione formale. Nella contemporaneità riflessioni poetiche e filosofiche sono accompagnate da nuovi valori, come le innovazioni tecnologiche e le sperimentazioni con nuovi materiali, concentrato di esigenze formali, termiche e di sicurezza. Rispetto a soddisfare solo bellezza, armonia e proporzione, spesso i requisiti mirano a ottimizzazioni termiche e luminose, a protezione dagli agenti atmosferici e a una buona durabilità nel tempo. In una nuova prospettiva il focus consiste nella relazione tra facciata, contesto e ambiente intorno. L’involucro è concepito come una pelle, che ogni giorno interagisce, può cambiare, adattarsi ed essere riparata. Stiamo anche assistendo in questi ultimi anni al rinnovo e alla riqualificazione delle facciate di un parco edilizio da rigenerare nelle nostre città, dal punto di vista formale e tecnico, grazie a nuovi materiali, nuovi rivestimenti e cambi di funzione. Quindi lo scenario si affaccia a sistemi di verde in facciata, a sistemi tessili, a facciate come mezzo di comunicazione urbano o anche a facciate temporanee. Il seguente contributo ha come obiettivo illustrare dell’evoluzione dei tessuti utilizzati per la facciate degli edifici, in particolare per la riqualificazione, sia nell’accezione di un nuovo materiale di finitura sia in quella di una temporaneità d’uso quale quinta di chiusura e protezione di sistemi provvisionali. Soluzioni potenziali che diventano un nuovo brano della città, con possibilità comunicative molto differenti rispetto al tradizionale approccio. I tessili possono comunicare omogeneità di una struttura, avvolta come se fosse abbracciata. I tessili, grazie alla facilità di stampa, possono essere parte di una facciata comunicativa con messaggi mediatici o integrati da schermi comunicativi. Sistemi che possono essere temporanei se per facciate o sistemi per installazioni o eventi specifici. Un’analisi delle recenti applicazioni delle facciate tessili negli edifici ha identificato diverse possibilità: da progetti integrati a sistemi aggiunti, il loro uso per il retrofitting estetico o energetico, come schermi solari o antivento, o protezione, come filtri e partizioni per generare e separare.File | Dimensione | Formato | |
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