L’intervento all’interno dello spazio dell’ex-Ansaldo propone una riflessione contemporanea sul significato e la forma delle nuove istituzioni culturali: in particolare si confronta con un ampio edificio e si relaziona a esso come “opera aperta”, non bloccato in un’unica forma bensì al servizio della flessibilità dei programmi e delle diverse attività, predisposto per ospitare molteplici scenari. Il progetto vuole realizzare una sorta di palinsesto nel quale si muovono le attività, le persone e i loro processi: esso ha in tal senso l’obiettivo di rendere l’edificio radicalmente pubblico e chiaro, non solo nell’interpretazione del programma ma anche e soprattutto nella sua concezione spaziale. Il progetto definisce una serie di forme stabili che, insieme allo spazio proprio dell’edificio caratterizzato dalla ripetizione della struttura, rappresentino l’invariante rispetto alle attività continuamente diverse che si svolgono al suo interno. L’intervento consiste nel “levare”, nel togliere anziché aggiungere: attraverso un lavoro di sottrazione delicato, accurato e non eclatante, ha ridotto gli elementi tecnici e impiantistici, le interferenze visive o spaziali, le barriere, per permettere la lettura più chiara possibile della dimensione e del carattere degli spazi e, con loro, delle attività diverse che simultaneamente vi si svolgeranno.

Centro culturale BASE negli spazi ex Ansaldo a Milano Un’opera aperta come occasione per riflettere sul significato e le forme delle nuove istituzioni culturali BASE Cultural Centre in the former Ansaldo factory in Milan An open project as an opportunity to reflect on the meaning and forms of new cultural institutions

G. FLORIDI;A. LUNATI
2020-01-01

Abstract

L’intervento all’interno dello spazio dell’ex-Ansaldo propone una riflessione contemporanea sul significato e la forma delle nuove istituzioni culturali: in particolare si confronta con un ampio edificio e si relaziona a esso come “opera aperta”, non bloccato in un’unica forma bensì al servizio della flessibilità dei programmi e delle diverse attività, predisposto per ospitare molteplici scenari. Il progetto vuole realizzare una sorta di palinsesto nel quale si muovono le attività, le persone e i loro processi: esso ha in tal senso l’obiettivo di rendere l’edificio radicalmente pubblico e chiaro, non solo nell’interpretazione del programma ma anche e soprattutto nella sua concezione spaziale. Il progetto definisce una serie di forme stabili che, insieme allo spazio proprio dell’edificio caratterizzato dalla ripetizione della struttura, rappresentino l’invariante rispetto alle attività continuamente diverse che si svolgono al suo interno. L’intervento consiste nel “levare”, nel togliere anziché aggiungere: attraverso un lavoro di sottrazione delicato, accurato e non eclatante, ha ridotto gli elementi tecnici e impiantistici, le interferenze visive o spaziali, le barriere, per permettere la lettura più chiara possibile della dimensione e del carattere degli spazi e, con loro, delle attività diverse che simultaneamente vi si svolgeranno.
2020
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