La funzione dell’Università all’interno della città è riconducibile a quella di un importante e nevralgico attore urbano di primaria rilevanza, in grado di ingenerare e sviluppare strategie di rigenerazione e rinnovamento urbano e sociale. L’Università, infatti, impersonifica l’istituzione dedicata alla formazione e alla ricerca nella sua forma più alta e nobile: parimenti, la relazione tra Università e contesto urbano nutre il dibattito sulle politiche di gestione e sviluppo della città anche in epoca contemporanea. Il suo significato, unitamente ai luoghi a essa riconducibili, identifica nella storia delle civiltà, l’elemento di manifestazione e rappresentazione intellettuale d’eccellenza, in grado di materializzare in principi spaziali l’importanza che la cultura e la formazione hanno rivestito nella definizione dell’identità dei popoli. Non esiste epoca storica nella quale i popoli non demandino la propria crescita alla base trasmissiva dei saperi e della conoscenza, per mezzo di una dinamica identitaria, perseguita anche tramite il senso di appartenenza a una comunità dovuto al risiedere in un sistema campus allargato, del quale anche la residenzialità diviene elemento fondante e costitutivo. Un campus, perciò, chiamato città. L’architettura della residenza universitaria, congiuntamente a quella della formazione e ricerca, per mezzo del suo costituire luogo urbano primario propone, per la disciplina urbanistica e architettonica, una significativa opportunità di cimentarsi su temi complessi facenti parte della tradizione evolutiva della città. Le architetture per la residenzialità universitaria possono a pieno titolo afferire alla categoria delle grandi funzioni urbane: il succedersi degli eventi ci restituisce un quadro che ribadisce come tali destinazioni, in taluni contesti geografici e culturali, abbiano contribuito alla nascita e allo sviluppo delle città e delle sue porzioni parimenti a quelle volte alla trasmissione della conoscenza. Spesso operando in piena sinergia. Ancor più che in passato, tale scenario potrebbe rappresentare un obiettivo prioritario all’interno delle dinamiche di pianificazione del territorio: il perseguimento di tale traguardo viene talvolta sottovalutato per carenza di risorse o per l’erronea adesione a politiche urbane tese alla gestione dell’occasionalità più che al perseguimento di una programmazione coordinata e sistemica. Il tema connesso ai luoghi per l’ospitalità studentesca diviene altresì utile a rivendicare il ruolo e significato della tipologia connessa al concetto di residenza universitaria, alle sue prestazioni, ai suoi caratteri di urbanità, alla scala del microcosmo dell’alloggio e a quella dell’impianto urbano. Ciò riconduce l’Università al centro dei bisogni collettivi di trasformazione, sottraendola al pericolo di svolgere un riduttivo, e spesso semplicistico, ruolo di organizzatore culturale, anziché quello di esprimere un luogo dedicato alla vita, formazione e instradamento nel mondo del lavoro delle figure in futuro deputate alla colta trasformazione del mondo in cui viviamo.

Abitare l’Università. Un campus chiamato città

E. Faroldi
2020-01-01

Abstract

La funzione dell’Università all’interno della città è riconducibile a quella di un importante e nevralgico attore urbano di primaria rilevanza, in grado di ingenerare e sviluppare strategie di rigenerazione e rinnovamento urbano e sociale. L’Università, infatti, impersonifica l’istituzione dedicata alla formazione e alla ricerca nella sua forma più alta e nobile: parimenti, la relazione tra Università e contesto urbano nutre il dibattito sulle politiche di gestione e sviluppo della città anche in epoca contemporanea. Il suo significato, unitamente ai luoghi a essa riconducibili, identifica nella storia delle civiltà, l’elemento di manifestazione e rappresentazione intellettuale d’eccellenza, in grado di materializzare in principi spaziali l’importanza che la cultura e la formazione hanno rivestito nella definizione dell’identità dei popoli. Non esiste epoca storica nella quale i popoli non demandino la propria crescita alla base trasmissiva dei saperi e della conoscenza, per mezzo di una dinamica identitaria, perseguita anche tramite il senso di appartenenza a una comunità dovuto al risiedere in un sistema campus allargato, del quale anche la residenzialità diviene elemento fondante e costitutivo. Un campus, perciò, chiamato città. L’architettura della residenza universitaria, congiuntamente a quella della formazione e ricerca, per mezzo del suo costituire luogo urbano primario propone, per la disciplina urbanistica e architettonica, una significativa opportunità di cimentarsi su temi complessi facenti parte della tradizione evolutiva della città. Le architetture per la residenzialità universitaria possono a pieno titolo afferire alla categoria delle grandi funzioni urbane: il succedersi degli eventi ci restituisce un quadro che ribadisce come tali destinazioni, in taluni contesti geografici e culturali, abbiano contribuito alla nascita e allo sviluppo delle città e delle sue porzioni parimenti a quelle volte alla trasmissione della conoscenza. Spesso operando in piena sinergia. Ancor più che in passato, tale scenario potrebbe rappresentare un obiettivo prioritario all’interno delle dinamiche di pianificazione del territorio: il perseguimento di tale traguardo viene talvolta sottovalutato per carenza di risorse o per l’erronea adesione a politiche urbane tese alla gestione dell’occasionalità più che al perseguimento di una programmazione coordinata e sistemica. Il tema connesso ai luoghi per l’ospitalità studentesca diviene altresì utile a rivendicare il ruolo e significato della tipologia connessa al concetto di residenza universitaria, alle sue prestazioni, ai suoi caratteri di urbanità, alla scala del microcosmo dell’alloggio e a quella dell’impianto urbano. Ciò riconduce l’Università al centro dei bisogni collettivi di trasformazione, sottraendola al pericolo di svolgere un riduttivo, e spesso semplicistico, ruolo di organizzatore culturale, anziché quello di esprimere un luogo dedicato alla vita, formazione e instradamento nel mondo del lavoro delle figure in futuro deputate alla colta trasformazione del mondo in cui viviamo.
2020
Vivere e abitare l’Università. Bilancio nazionale sulla residenzialità universitaria
978-88-916-4630-9
abitare
residenza universitaria
campus universitario
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città
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1159813
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