Lo studio esamina il progetto di ampliamento dell’Accademia di Brera all’interno dell’ex deposito dello “Scalo Ferroviario Farini” a Milano, che si determina per l’applicazione e l’inserimento di strutture prefabbricate, di intelaiature e di sistemi di involucro. La strategia progettuale, nel rispetto delle esigenze spaziali e funzionali, di utilizzo e di esercizio per le attività didattiche e di ricerca dell’Accademia, si rivolge alla riqualificazione dell’organismo architettonico preesistente secondo l’inclusione di unità compositive stabilite da apparati di telaio e chiusure di facciata: questo affermando i criteri dell’intervento rispettoso del costruito, con l’ausilio di “apparecchiature” e stilemi propri dell’architettura e della costruzione “diaframmatiche” e relazionali. L’elaborazione progettuale, sulla base della comprensione della profondità prospettica della maglia dei pilastri nelle due gallerie interne allo “Scalo Ferroviario Farini”, si sviluppa attraverso la messa a punto di una seconda struttura a telaio, con ampie parti vetrate per ricavare le partizioni interne necessarie al funzionamento delle aule, dei laboratori e degli spazi di servizio e di relazione nel richiamo alla tradizione del Razionalismo milanese. Inoltre, il progetto contempla l’innesto delle unità compositive, intelaiate e “diaframmatiche”, a contenimento delle aule-laboratorio provviste del doppio affaccio sui corridoi di distribuzione. I caratteri morfo-tipologici ed espressivi dei sistemi di involucro delle unità compositive si correlano alla ricerca e alla sperimentazione sia progettuale sia costruttiva contemporanee definite da: i criteri e i paradigmi di interazione e di “fusione” tra la manifestazione delle tessiture di facciata e la percezione ambientale, visiva e fruitiva; lo sviluppo di “tesature sovrapposte” agli apparati preesistenti, secondo un rapporto di transizione con le strutture tettoniche, spaziali e connettive in forma “porosa” e “immersiva”; la simbiosi in forma “incorporea” e “immateriale” (verso la configurazione nelle forme proprie delle conceptual installations), secondo la rivelazione della permeabilità funzionale e visiva. Lo studio dei sistemi di involucro si estende attraverso l’elaborazione di intelaiature modulari, orientate alla funzione portante principale e secondaria, in accordo all’assunzione “archetipica” dei telai metallici, secondo: la disposizione per “trame” regolari, a supporto delle chiusure trasparenti individuate sia quali “tessuti diaframmatici”, sia quali “filtri” percettivi; la disposizione delle chiusure (che si prestano alla misura modulare definita dalle tessiture portanti) in accordo alle loro proprietà di trasparenza e di “dissolvenza immateriale” (tesa alla perdita del significato di “limite” e di contorno netto tra il “contenuto” e la dimensione spaziale); la “dematerializzazione” dei “contenitori” (ovvero, le unità compositive interne relative alle aule didattiche e ai laboratori di scultura), concentrata sulla diluizione nei passaggi tra diverse percezioni geometriche e dimensionali.

Ampliamento dell’Accademia di Brera

Massimiliano Nastri
2020-01-01

Abstract

Lo studio esamina il progetto di ampliamento dell’Accademia di Brera all’interno dell’ex deposito dello “Scalo Ferroviario Farini” a Milano, che si determina per l’applicazione e l’inserimento di strutture prefabbricate, di intelaiature e di sistemi di involucro. La strategia progettuale, nel rispetto delle esigenze spaziali e funzionali, di utilizzo e di esercizio per le attività didattiche e di ricerca dell’Accademia, si rivolge alla riqualificazione dell’organismo architettonico preesistente secondo l’inclusione di unità compositive stabilite da apparati di telaio e chiusure di facciata: questo affermando i criteri dell’intervento rispettoso del costruito, con l’ausilio di “apparecchiature” e stilemi propri dell’architettura e della costruzione “diaframmatiche” e relazionali. L’elaborazione progettuale, sulla base della comprensione della profondità prospettica della maglia dei pilastri nelle due gallerie interne allo “Scalo Ferroviario Farini”, si sviluppa attraverso la messa a punto di una seconda struttura a telaio, con ampie parti vetrate per ricavare le partizioni interne necessarie al funzionamento delle aule, dei laboratori e degli spazi di servizio e di relazione nel richiamo alla tradizione del Razionalismo milanese. Inoltre, il progetto contempla l’innesto delle unità compositive, intelaiate e “diaframmatiche”, a contenimento delle aule-laboratorio provviste del doppio affaccio sui corridoi di distribuzione. I caratteri morfo-tipologici ed espressivi dei sistemi di involucro delle unità compositive si correlano alla ricerca e alla sperimentazione sia progettuale sia costruttiva contemporanee definite da: i criteri e i paradigmi di interazione e di “fusione” tra la manifestazione delle tessiture di facciata e la percezione ambientale, visiva e fruitiva; lo sviluppo di “tesature sovrapposte” agli apparati preesistenti, secondo un rapporto di transizione con le strutture tettoniche, spaziali e connettive in forma “porosa” e “immersiva”; la simbiosi in forma “incorporea” e “immateriale” (verso la configurazione nelle forme proprie delle conceptual installations), secondo la rivelazione della permeabilità funzionale e visiva. Lo studio dei sistemi di involucro si estende attraverso l’elaborazione di intelaiature modulari, orientate alla funzione portante principale e secondaria, in accordo all’assunzione “archetipica” dei telai metallici, secondo: la disposizione per “trame” regolari, a supporto delle chiusure trasparenti individuate sia quali “tessuti diaframmatici”, sia quali “filtri” percettivi; la disposizione delle chiusure (che si prestano alla misura modulare definita dalle tessiture portanti) in accordo alle loro proprietà di trasparenza e di “dissolvenza immateriale” (tesa alla perdita del significato di “limite” e di contorno netto tra il “contenuto” e la dimensione spaziale); la “dematerializzazione” dei “contenitori” (ovvero, le unità compositive interne relative alle aule didattiche e ai laboratori di scultura), concentrata sulla diluizione nei passaggi tra diverse percezioni geometriche e dimensionali.
2020
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura. Tecnologie dell'involucro
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