Figura di spicco del panorama internazionale dell’architettura e del disegno industriale, otto volte Compasso d’Oro e presente al MoMA di New York, attivo anche nel campo della didattica e della pubblicistica, in oltre cinquant’anni di carriera Mario Bellini ha esteso la sua riflessione a tutte le scale del progetto, dando vita ad alcune icone del campo design italiano, e realizzando edifici in tutto il mondo, tra i quali il Centro Congressi di Villa Erba a Cernobbio vicino a Como, il Quartiere Portello di Fiera Milano, il Tokyo Design Center alla National Victoria Gallery di Melbourne, l’America Headquarters della Deutsche Bank a Francoforte, il Dipartimento delle Arti Islamiche del Louvre di Parigi, e molti altri. Dai suoi scritti e dalla sua vicenda personale emerge il ritratto di un architetto in dialogo con ambiti molteplici, quali la pittura, la fotografia, la comunicazione visiva e una sensibilità ai temi della rappresentazione che gli è valsa la targa d’Oro dell’Unione Italiana Disegno nel 2018. Mario Bellini ha infatti sempre integrato nel suo lavoro un’inesauribile passione per il disegno, inteso come strumento di indagine, di pensiero e di progetto. I suoi lavori sono stati recentemente al centro di un percorso di ricerca sul tema che ha avuto un primo nodale esito nella mostra “Mario Bellini, il disegno del progetto”, tenutasi nel 2018 al Politecnico di Milano. La ricerca ha preso avvio con un’esplorazione mirata dell’archivio Mario Bellini, accompagnata da un dialogo diretto con l’architetto e con le figure centrali del suo studio. Ne è nato uno scambio articolato, spesso condotto davanti ai disegni stessi e a partire da questi, un confronto del quale l’intervista che segue propone una sintesi significativa. Da questo percorso sono emersi materiali utili per indagare l’intreccio tra pensiero e genesi della forma nell’opera di Mario Bellini che prende corpo attraverso le molteplici espressioni della rappresentazione. Dalle risposte dell’architetto-designer, accompagnate da una selezione dei materiali d’archivio, emergono temi nodali che attraversano la storia del disegno di architettura e ne caratterizzano in particolare gli ultimi decenni, quali il rapporto tra disegno e immaginazione, tra disegno e concepimento dell’idea progettuale, tra tecnologie, genesi del progetto e gestione dei processi.
Disegnare con...Mario Bellini
c. casonato;m. muscogiuri
2020-01-01
Abstract
Figura di spicco del panorama internazionale dell’architettura e del disegno industriale, otto volte Compasso d’Oro e presente al MoMA di New York, attivo anche nel campo della didattica e della pubblicistica, in oltre cinquant’anni di carriera Mario Bellini ha esteso la sua riflessione a tutte le scale del progetto, dando vita ad alcune icone del campo design italiano, e realizzando edifici in tutto il mondo, tra i quali il Centro Congressi di Villa Erba a Cernobbio vicino a Como, il Quartiere Portello di Fiera Milano, il Tokyo Design Center alla National Victoria Gallery di Melbourne, l’America Headquarters della Deutsche Bank a Francoforte, il Dipartimento delle Arti Islamiche del Louvre di Parigi, e molti altri. Dai suoi scritti e dalla sua vicenda personale emerge il ritratto di un architetto in dialogo con ambiti molteplici, quali la pittura, la fotografia, la comunicazione visiva e una sensibilità ai temi della rappresentazione che gli è valsa la targa d’Oro dell’Unione Italiana Disegno nel 2018. Mario Bellini ha infatti sempre integrato nel suo lavoro un’inesauribile passione per il disegno, inteso come strumento di indagine, di pensiero e di progetto. I suoi lavori sono stati recentemente al centro di un percorso di ricerca sul tema che ha avuto un primo nodale esito nella mostra “Mario Bellini, il disegno del progetto”, tenutasi nel 2018 al Politecnico di Milano. La ricerca ha preso avvio con un’esplorazione mirata dell’archivio Mario Bellini, accompagnata da un dialogo diretto con l’architetto e con le figure centrali del suo studio. Ne è nato uno scambio articolato, spesso condotto davanti ai disegni stessi e a partire da questi, un confronto del quale l’intervista che segue propone una sintesi significativa. Da questo percorso sono emersi materiali utili per indagare l’intreccio tra pensiero e genesi della forma nell’opera di Mario Bellini che prende corpo attraverso le molteplici espressioni della rappresentazione. Dalle risposte dell’architetto-designer, accompagnate da una selezione dei materiali d’archivio, emergono temi nodali che attraversano la storia del disegno di architettura e ne caratterizzano in particolare gli ultimi decenni, quali il rapporto tra disegno e immaginazione, tra disegno e concepimento dell’idea progettuale, tra tecnologie, genesi del progetto e gestione dei processi.File | Dimensione | Formato | |
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