(originalità) Il saggio propone un punto di vista poco praticato (fondato sulla categoria dell’invenzione utilizzata da Hobsbawm in un suo studio sulla tradizione) per delineare la mutevole relazione tra idea di natura e idea di architettura. (metodologia) Il saggio ripercorre secondo un percorso critico la storia del pensiero, della progettazione e della costruzione riferiti al paesaggio, evidenziando un complesso intreccio di rimandi nello spazio e nel tempo: idee, modelli spaziali, figure e immagini riemergono a distanza di chilometri e a distanza di secoli, per effetto di contaminazioni involontarie o di traduzioni volontarie. Le idee di natura sono, in questo magma, tra gli elementi maggiormente ricorrenti con continuità, discontinuità, ricorsi e mutazioni che mettono in discussione ogni possibile narrazione lineare ed evoluzionistica della loro genesi, affermazione, diffusione, trasformazione e declino. Oggi la Natura (singolare con l’iniziale maiuscola), intesa come a-priori rispetto alla quale la Cultura e l’Architettura (sempre singolari con l’iniziale maiuscola) dovrebbero istituire relazioni dialettiche entro una coppia oppositiva, è sostituita da un insieme di idee e rappresentazioni plurali delle quali è possibile e necessario indagare l’origine e la posizione in relazione a contesti determinati: luoghi fisici, strutture sociali, sistemi culturali, organizzazioni economiche…. Idee e rappresentazioni che possono essere guardate come vere e proprie invenzioni nel senso che Eric Hobsbawm ha delineato in ambito storico nel suo lavoro sulla tradizione. (Impatto) Il saggio fa parte di una collezione di scritti di autorevoli studiosi volti ad approfondire 5 questioni oggi al centro della riflessione sul progetto di architettura.
L'invenzione della natura
Sara Protasoni
2020-01-01
Abstract
(originalità) Il saggio propone un punto di vista poco praticato (fondato sulla categoria dell’invenzione utilizzata da Hobsbawm in un suo studio sulla tradizione) per delineare la mutevole relazione tra idea di natura e idea di architettura. (metodologia) Il saggio ripercorre secondo un percorso critico la storia del pensiero, della progettazione e della costruzione riferiti al paesaggio, evidenziando un complesso intreccio di rimandi nello spazio e nel tempo: idee, modelli spaziali, figure e immagini riemergono a distanza di chilometri e a distanza di secoli, per effetto di contaminazioni involontarie o di traduzioni volontarie. Le idee di natura sono, in questo magma, tra gli elementi maggiormente ricorrenti con continuità, discontinuità, ricorsi e mutazioni che mettono in discussione ogni possibile narrazione lineare ed evoluzionistica della loro genesi, affermazione, diffusione, trasformazione e declino. Oggi la Natura (singolare con l’iniziale maiuscola), intesa come a-priori rispetto alla quale la Cultura e l’Architettura (sempre singolari con l’iniziale maiuscola) dovrebbero istituire relazioni dialettiche entro una coppia oppositiva, è sostituita da un insieme di idee e rappresentazioni plurali delle quali è possibile e necessario indagare l’origine e la posizione in relazione a contesti determinati: luoghi fisici, strutture sociali, sistemi culturali, organizzazioni economiche…. Idee e rappresentazioni che possono essere guardate come vere e proprie invenzioni nel senso che Eric Hobsbawm ha delineato in ambito storico nel suo lavoro sulla tradizione. (Impatto) Il saggio fa parte di una collezione di scritti di autorevoli studiosi volti ad approfondire 5 questioni oggi al centro della riflessione sul progetto di architettura.File | Dimensione | Formato | |
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