Rama Estudio è una realtà professionale nata a Quito dalla collaborazione tra Carla Chávez, Felipe Donoso e Carolina Rodas, tre giovani architetti ecuadoriani formatisi tra l’Università Cattolica dell’Ecuador e le Politecniche di Barcellona e Madrid. La loro ricerca si distingue per la capacità di coniugare le forme del progetto contemporaneo con quelle della tradizione. In questo processo si riconosce un approccio comune a diversi contesti dell’America Latina (e non solo), in cui emerge il valore della memoria come dispositivo evocativo e di qualità dell’architettura. Eludendo le retoriche del vernacolare o del pittoresco, questi progetti mostrano la qualità dell’imprevisto, dell’imperfezione, dell’interferenza che le preesistenze offrono al progetto. È un dialogo raffinato in cui il confronto con le abitudini più consolidate caratterizza il progetto contemporaneo, favorendo sorprendenti sperimentazioni. L’obiettivo è costruire un’architettura che superi la schematica dicotomia moderno/ tradizione a favore di un più libero modo di usare i materiali attingendo a repertori formali sia nuovi sia antichi, utilizzando componenti esistenti, reinterpretando sistemi costruttivi tradizionali e aggiornando spazialità popolari ai nuovi stili di vita. Non a caso il rapporto con il contesto è sempre significativo sia da un punto di vista morfologico, topografico e insediativo, sia da un punto di vista simbolico, perché capace di evocare i caratteri storici e le atmosfere ambientali dei luoghi in cui i progetti sorgono.

Rama Estudio. Casa Lasso, Ecuador. Una Casa, una trave.

Camillo Magni
2020-01-01

Abstract

Rama Estudio è una realtà professionale nata a Quito dalla collaborazione tra Carla Chávez, Felipe Donoso e Carolina Rodas, tre giovani architetti ecuadoriani formatisi tra l’Università Cattolica dell’Ecuador e le Politecniche di Barcellona e Madrid. La loro ricerca si distingue per la capacità di coniugare le forme del progetto contemporaneo con quelle della tradizione. In questo processo si riconosce un approccio comune a diversi contesti dell’America Latina (e non solo), in cui emerge il valore della memoria come dispositivo evocativo e di qualità dell’architettura. Eludendo le retoriche del vernacolare o del pittoresco, questi progetti mostrano la qualità dell’imprevisto, dell’imperfezione, dell’interferenza che le preesistenze offrono al progetto. È un dialogo raffinato in cui il confronto con le abitudini più consolidate caratterizza il progetto contemporaneo, favorendo sorprendenti sperimentazioni. L’obiettivo è costruire un’architettura che superi la schematica dicotomia moderno/ tradizione a favore di un più libero modo di usare i materiali attingendo a repertori formali sia nuovi sia antichi, utilizzando componenti esistenti, reinterpretando sistemi costruttivi tradizionali e aggiornando spazialità popolari ai nuovi stili di vita. Non a caso il rapporto con il contesto è sempre significativo sia da un punto di vista morfologico, topografico e insediativo, sia da un punto di vista simbolico, perché capace di evocare i caratteri storici e le atmosfere ambientali dei luoghi in cui i progetti sorgono.
2020
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