Poliedrico studioso, storico dell’architettura e progettista membro del MAC (Movimento Arte Concreta), Carlo Perogalli è stato viaggiatore instancabile e acuto indagatore del Mediterraneo. Metà del suo peregrinare non è stata ovviamente la sola penisola italica, ma la gran parte dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e che, attraverso la Turchia e i territori dell’ex Jugoslavia, si protendono verso l’Europa dell’est e l’Oriente. Con accuratezza e metodo sistemico ha indagato, ad esempio, l’architettura e i paesaggi delle Isole Ioniche, di Cipro, di Creta, delle Isole Cicladi e dell’arcipelago del Dodecaneso, nell’Egeo sud-orientale. Con pari attenzione ha guidato viaggi studio, in qualità di soprintendente dell’OVS (Organizzazione Visite Studio), in differenti regioni della Turchia e nel cuore della penisola anatolica. Sempre attento alla dimensione documentaria finalizzata alla trasmissione dei saperi, i suoi viaggi sono narrati da puntuali campagne fotografiche confluite nella omonima diateca conservata negli archivi dell’ISAL (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda). Una documentazione fotografica di particolare valore perché consta di oltre 40.000 diapositive 6x6 che lo storico milanese ha scattato a partire dai primi anni ’50 e che attestano il suo interesse non solo per l’architettura antica, ma anche per il paesaggio, la struttura urbana, l’architettura vernacolare e spontanea e le testimonianze culturali più autentiche dei popoli ancora presenti nei luoghi visitati. Finalizzati a dissetare un innato desiderio di conoscenza, i viaggi di Perogalli attestano la sua visione della Storia, intesa non come una sterile erudizione accademica, ma come conoscenza fondamentale per le sue ripercussioni sulla modernità e sul progetto architettonico, notoriamente mai storicistico e fortemente influenzato dalle avanguardie e dal neoplasticismo pittorico. Nel suo operare teorico e pratico Perogalli ha infatti insistito costantemente sulla necessità, in chi si occupa a vario titolo di architettura, di avere un approccio libero da pregiudizi nei confronti della realtà capace di far comprendere che il costruito rappresenta il risultato di un complesso processo generativo non riducibile al solo racconto estetico. Perogalli, dunque, riprende la visione crociana e di Roberto Pane dell’architettura, intendendola come una narrazione complessa di sintesi che unisce cultura, tecnica, sociologia, politica, religione, economia, arte, e così via, di cui i suoi viaggi nel Mediterraneo sono palpitante testimonianza.

Rapporti tra le storie: lo sguardo sul Mediterraneo di Carlo Perogalli

F. Zanzottera
2020-01-01

Abstract

Poliedrico studioso, storico dell’architettura e progettista membro del MAC (Movimento Arte Concreta), Carlo Perogalli è stato viaggiatore instancabile e acuto indagatore del Mediterraneo. Metà del suo peregrinare non è stata ovviamente la sola penisola italica, ma la gran parte dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e che, attraverso la Turchia e i territori dell’ex Jugoslavia, si protendono verso l’Europa dell’est e l’Oriente. Con accuratezza e metodo sistemico ha indagato, ad esempio, l’architettura e i paesaggi delle Isole Ioniche, di Cipro, di Creta, delle Isole Cicladi e dell’arcipelago del Dodecaneso, nell’Egeo sud-orientale. Con pari attenzione ha guidato viaggi studio, in qualità di soprintendente dell’OVS (Organizzazione Visite Studio), in differenti regioni della Turchia e nel cuore della penisola anatolica. Sempre attento alla dimensione documentaria finalizzata alla trasmissione dei saperi, i suoi viaggi sono narrati da puntuali campagne fotografiche confluite nella omonima diateca conservata negli archivi dell’ISAL (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda). Una documentazione fotografica di particolare valore perché consta di oltre 40.000 diapositive 6x6 che lo storico milanese ha scattato a partire dai primi anni ’50 e che attestano il suo interesse non solo per l’architettura antica, ma anche per il paesaggio, la struttura urbana, l’architettura vernacolare e spontanea e le testimonianze culturali più autentiche dei popoli ancora presenti nei luoghi visitati. Finalizzati a dissetare un innato desiderio di conoscenza, i viaggi di Perogalli attestano la sua visione della Storia, intesa non come una sterile erudizione accademica, ma come conoscenza fondamentale per le sue ripercussioni sulla modernità e sul progetto architettonico, notoriamente mai storicistico e fortemente influenzato dalle avanguardie e dal neoplasticismo pittorico. Nel suo operare teorico e pratico Perogalli ha infatti insistito costantemente sulla necessità, in chi si occupa a vario titolo di architettura, di avere un approccio libero da pregiudizi nei confronti della realtà capace di far comprendere che il costruito rappresenta il risultato di un complesso processo generativo non riducibile al solo racconto estetico. Perogalli, dunque, riprende la visione crociana e di Roberto Pane dell’architettura, intendendola come una narrazione complessa di sintesi che unisce cultura, tecnica, sociologia, politica, religione, economia, arte, e così via, di cui i suoi viaggi nel Mediterraneo sono palpitante testimonianza.
2020
Viaggi e viste. Mediterraneo e modernità
9788894869958
Carlo Perogalli
Grecia
Isole anatoliche
Viaggi
Mediterraneo
Architettura vernacolare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1150705
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