Peculiarità e potenzialità del sito di Adulis Il sito di Adulis, sulla costa sud occidentale del Mar Rosso, rappresenta uno dei complessi di evidenze materiali e cronologiche più complete del Corno d’Africa: una città-emporio di oltre 40 ettari che si conserva, pressoché integra, sotto alcuni metri di limo e sabbia. Dal 2011 è operativa la missione internazionale italo-eritrea, nata per volere delle Autorità Eritree che hanno affidato al Centro Ricerche sul Deserto Orientale (Ce.R.D.O) di Alfredo e Angelo Castiglioni la direzione della missione, anche con la finalità di creare il primo parco archeologico nazionale dell’Africa Sub Sahariana (Bortolotto et al. 2013; Castiglioni et al. 2013, 2018). Il progetto coinvolge, accanto al Museo Nazionale dell’Eritrea e al Museo di Massaua, quattro atenei italiani: l’Università Cattolica di Milano, l’Università Orientale di Napoli, il Politecnico di Milano, l’Università dell’Insubria; inoltre il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC) del Vaticano. La missione, finanziata dall’Eritrea, dal Ce.R.D.O., da Piccini Group e dal PIAC ha ricevuto contributi MAECI dal 2012 ed è sostenuta dall’ISMEO.
Adulis (Eritrea) - criticità e peculiarità di un sito complesso nel Corno d'Africa
N. Cattaneo;S. Massa
2020-01-01
Abstract
Peculiarità e potenzialità del sito di Adulis Il sito di Adulis, sulla costa sud occidentale del Mar Rosso, rappresenta uno dei complessi di evidenze materiali e cronologiche più complete del Corno d’Africa: una città-emporio di oltre 40 ettari che si conserva, pressoché integra, sotto alcuni metri di limo e sabbia. Dal 2011 è operativa la missione internazionale italo-eritrea, nata per volere delle Autorità Eritree che hanno affidato al Centro Ricerche sul Deserto Orientale (Ce.R.D.O) di Alfredo e Angelo Castiglioni la direzione della missione, anche con la finalità di creare il primo parco archeologico nazionale dell’Africa Sub Sahariana (Bortolotto et al. 2013; Castiglioni et al. 2013, 2018). Il progetto coinvolge, accanto al Museo Nazionale dell’Eritrea e al Museo di Massaua, quattro atenei italiani: l’Università Cattolica di Milano, l’Università Orientale di Napoli, il Politecnico di Milano, l’Università dell’Insubria; inoltre il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC) del Vaticano. La missione, finanziata dall’Eritrea, dal Ce.R.D.O., da Piccini Group e dal PIAC ha ricevuto contributi MAECI dal 2012 ed è sostenuta dall’ISMEO.File | Dimensione | Formato | |
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