Isolata nella campagna dell’altopiano della Meseta, a ridosso delle pendici della Sierra de Guadarrama, Segovia mostra con orgoglio una nobile storia, a meno di 100 chilometri da Madrid. Il suo cuore batte nella Plaza del Azoguejo, dove il tessuto dei palazzi ai piedi delle mura è attraversato dal poderoso acquedotto romano, che passa sopra altissimo sulle doppie arcate disegnate nel cielo. Generazioni di architetti ricordano le note di Aldo Rossi dedicate a questo “fatto geografico”, ossessivamente presente in molti scritti e disegni, definito come una permanenza che ordina la struttura della città. Della permanenza dell’architettura nel tempo e della variazione tipologica come dispositivo dell’analisi urbana, si è occupato nella sua carriera di architetto e docente di architettura anche José Ignacio Linazasoro, il progettista vincitore del concorso per il nuovo Campus della Universidad de Valladolid realizzato a Segovia e dedicato alla filosofa Maria Zambrano (1904-1991), che qui trascorse la sua infanzia. Si tratta di un progetto per la riconfigurazione di un grande isolato occupato nel XIX secolo da una fabbrica di tessuti e poi da una caserma militare, organizzata a corte attorno ad un grande spazio popolarmente noto come el Patio del Lagarto. Un’area che si trova oggi strategicamente orientata verso la direttrice di espansione della città, tra il centro storico e l’estensione nella campagna che conduce alla Sierra. Il progetto esecutivo, firmato da Linazasoro e Sanchez, è realizzato in due fasi, la prima cominciata nel 2011 e la seconda nel 2016.
Un’architettura urbana per la missione dell’università
F. Bucci;L. Cardani
2020-01-01
Abstract
Isolata nella campagna dell’altopiano della Meseta, a ridosso delle pendici della Sierra de Guadarrama, Segovia mostra con orgoglio una nobile storia, a meno di 100 chilometri da Madrid. Il suo cuore batte nella Plaza del Azoguejo, dove il tessuto dei palazzi ai piedi delle mura è attraversato dal poderoso acquedotto romano, che passa sopra altissimo sulle doppie arcate disegnate nel cielo. Generazioni di architetti ricordano le note di Aldo Rossi dedicate a questo “fatto geografico”, ossessivamente presente in molti scritti e disegni, definito come una permanenza che ordina la struttura della città. Della permanenza dell’architettura nel tempo e della variazione tipologica come dispositivo dell’analisi urbana, si è occupato nella sua carriera di architetto e docente di architettura anche José Ignacio Linazasoro, il progettista vincitore del concorso per il nuovo Campus della Universidad de Valladolid realizzato a Segovia e dedicato alla filosofa Maria Zambrano (1904-1991), che qui trascorse la sua infanzia. Si tratta di un progetto per la riconfigurazione di un grande isolato occupato nel XIX secolo da una fabbrica di tessuti e poi da una caserma militare, organizzata a corte attorno ad un grande spazio popolarmente noto come el Patio del Lagarto. Un’area che si trova oggi strategicamente orientata verso la direttrice di espansione della città, tra il centro storico e l’estensione nella campagna che conduce alla Sierra. Il progetto esecutivo, firmato da Linazasoro e Sanchez, è realizzato in due fasi, la prima cominciata nel 2011 e la seconda nel 2016.File | Dimensione | Formato | |
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