L’esigenza di disporre di materiali leggeri, meccanicamente resistenti e flessibili, ha portato negli anni allo sviluppo dei cosiddetti “compositi”, cioè materiali costituiti da una matrice con l’aggiunta di particelle, fibre corte o lunghe, che possono essere orientate e/o allineate unidirezionalmente. I vantaggi di questi materiali rispetto a quelli tradizionali non si limitano solo agli aspetti di resistenza meccanica e leggerezza, ma anche alla capacità di resistere in ambienti aggressivi, al contatto con acidi, alcalini e solventi, favorendo il loro utilizzo in ambienti caratterizzati da condizioni climatiche particolarmente severe. Attualmente, questi materiali vengono utilizzati in numerosissimi campi, tuttavia, uno degli aspetti che dovrà essere necessariamente affrontato nel prossimo futuro riguarda principalmente l’ambiente: pur avendo un indice di impatto ambientale minore rispetto alla maggior parte dei materiali tradizionali, risultano esserci ad oggi problematiche per quanto riguarda le emissioni nel processo produttivo e ancora limitate possibilità di riciclo a fine vita. Le caratteristiche di un materiale composito fibrorinforzato FRP (Fiber Reinforced Polymers) e le distinte tecniche di produzione, unite alle sensibili differenze prestazionali dei componenti fibra e matrice, rendono ancora di difficile definizione una serie di valori meccanici univoci per il generico materiale; ciò anche per la forte dipendenza dalla percentuale degli elementi (matrice e fibre) che lo costituiscono. Ad oggi, molti di questi materiali vengono utilizzati per rinforzi strutturali e, per tale settore di impiego, il CNR ha appositamente redatto le “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione e il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati”.

Componenti in FRP (Fiber Reinforced Polymers) e applicazioni in ambito edilizio

E. S. Mazzucchelli;
2020-01-01

Abstract

L’esigenza di disporre di materiali leggeri, meccanicamente resistenti e flessibili, ha portato negli anni allo sviluppo dei cosiddetti “compositi”, cioè materiali costituiti da una matrice con l’aggiunta di particelle, fibre corte o lunghe, che possono essere orientate e/o allineate unidirezionalmente. I vantaggi di questi materiali rispetto a quelli tradizionali non si limitano solo agli aspetti di resistenza meccanica e leggerezza, ma anche alla capacità di resistere in ambienti aggressivi, al contatto con acidi, alcalini e solventi, favorendo il loro utilizzo in ambienti caratterizzati da condizioni climatiche particolarmente severe. Attualmente, questi materiali vengono utilizzati in numerosissimi campi, tuttavia, uno degli aspetti che dovrà essere necessariamente affrontato nel prossimo futuro riguarda principalmente l’ambiente: pur avendo un indice di impatto ambientale minore rispetto alla maggior parte dei materiali tradizionali, risultano esserci ad oggi problematiche per quanto riguarda le emissioni nel processo produttivo e ancora limitate possibilità di riciclo a fine vita. Le caratteristiche di un materiale composito fibrorinforzato FRP (Fiber Reinforced Polymers) e le distinte tecniche di produzione, unite alle sensibili differenze prestazionali dei componenti fibra e matrice, rendono ancora di difficile definizione una serie di valori meccanici univoci per il generico materiale; ciò anche per la forte dipendenza dalla percentuale degli elementi (matrice e fibre) che lo costituiscono. Ad oggi, molti di questi materiali vengono utilizzati per rinforzi strutturali e, per tale settore di impiego, il CNR ha appositamente redatto le “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione e il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati”.
2020
FRP, materiali compositi
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