Il contributo tenta di leggere il divario, ancora persistente nel dibattito scientifico e nelle politiche pubbliche in Italia, tra urbanistica e sistemi alimentari locali. Attraverso una ricognizione delle modalità con le quali la pianificazione urbanistica ha trattato fino ad oggi, seppur marginalmente, le questioni legate al cibo, l’obiettivo è di descrivere i principali ostacoli, di natura amministrativa, normativa e decisionale, che impediscono il raggiungimento di una maggiore integrazione tra i due ambiti delle politiche urbane. L’ipotesi di fondo è che l’architettura del divario tra pianificazione urbanistica e sistemi alimentari locali poggi su tre condizioni strutturanti l’urbanistica italiana, le quali si riferiscono alla dis-articolazione orizzontale del governo locale, alla natura prevalentemente regolativa e inibitoria della pianificazione nei territori agricoli e alla profonda strutturazione settoriale delle politiche pubbliche in Italia. Il contributo dimostra che una delle possibilità per superare tale divario risiede nella costruzione di maggiori relazioni di natura processuale e adattiva tra azione pubblica e società civile.
Urbanistica e sistemi alimentari locali: una riflessione sull'architettura del divario
Luca Lazzarini
2020-01-01
Abstract
Il contributo tenta di leggere il divario, ancora persistente nel dibattito scientifico e nelle politiche pubbliche in Italia, tra urbanistica e sistemi alimentari locali. Attraverso una ricognizione delle modalità con le quali la pianificazione urbanistica ha trattato fino ad oggi, seppur marginalmente, le questioni legate al cibo, l’obiettivo è di descrivere i principali ostacoli, di natura amministrativa, normativa e decisionale, che impediscono il raggiungimento di una maggiore integrazione tra i due ambiti delle politiche urbane. L’ipotesi di fondo è che l’architettura del divario tra pianificazione urbanistica e sistemi alimentari locali poggi su tre condizioni strutturanti l’urbanistica italiana, le quali si riferiscono alla dis-articolazione orizzontale del governo locale, alla natura prevalentemente regolativa e inibitoria della pianificazione nei territori agricoli e alla profonda strutturazione settoriale delle politiche pubbliche in Italia. Il contributo dimostra che una delle possibilità per superare tale divario risiede nella costruzione di maggiori relazioni di natura processuale e adattiva tra azione pubblica e società civile.File | Dimensione | Formato | |
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