Progettare la lentezza. Linee antifragili per rigenerare l'Italia a piedi e in bici

In un presente dove siamo sommersi di velocità, dove dicono che chi è veloce vince e guadagna e chi è lento rimane indietro e perde, noi diciamo che la lentezza è una risorsa preziosa, inclusiva, rigenerativa, con la quale arriva lavoro per i giovani, felicità per tutti ed economie sane e locali. Sentieri, ciclovie, cammini, ippovie, vie d’acqua sono fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati da un presente che ancora non crede che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e tanto rendimento. In Europa l’han capito, non ancora da noi. Con il turismo lento possiamo ricucire la bellezza, rigenerare l’Italia dell’appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città. Fili che possono diventare un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Ma tutto questo non arriva per caso: va desiderato, progettato, pianificato seguendo regole, argomenti e paradigmi culturali diversi. La lentezza è progetto di territorio: una grande possibilità per lo sviluppo sostenibile di un Paese che scoprirà che si può crescere rallentando.