Gli scritti di Eco e di Roland Barthes (1915/1980) hanno contribuito a superare l’idea che la comunicazione di massa fosse una forma di persuasione occulta e subliminale, mostrando che la maggior parte delle comunicazioni si attua attraverso l’interpretazione cosciente. Si evidenzia allora come nei processi interpretativi (di una scrittura, un’immagine, un suono intenzionale o altro) non esistano passaggi traduttivi sinonimici, piuttosto dei completamenti creativi. Quando il messaggio è introiettato e diventa immagine mentale, è “quasi” la stessa cosa (cfr. Eco 2003) rispetto al messaggio dell’emittente. In quel “quasi” consiste l’intelligenza della percezione: non costruisce “copie della realtà” ma variazioni e approfondimenti. Riconoscere l’attività “traduttiva” poietica del ricevente permette un interessante incipit progettuale: la messa in atto di un design della percezione e della comunicazione che progetta l’immaginazione.
Percezioni aptiche e cromatiche per il design
Daniela Calabi
2018-01-01
Abstract
Gli scritti di Eco e di Roland Barthes (1915/1980) hanno contribuito a superare l’idea che la comunicazione di massa fosse una forma di persuasione occulta e subliminale, mostrando che la maggior parte delle comunicazioni si attua attraverso l’interpretazione cosciente. Si evidenzia allora come nei processi interpretativi (di una scrittura, un’immagine, un suono intenzionale o altro) non esistano passaggi traduttivi sinonimici, piuttosto dei completamenti creativi. Quando il messaggio è introiettato e diventa immagine mentale, è “quasi” la stessa cosa (cfr. Eco 2003) rispetto al messaggio dell’emittente. In quel “quasi” consiste l’intelligenza della percezione: non costruisce “copie della realtà” ma variazioni e approfondimenti. Riconoscere l’attività “traduttiva” poietica del ricevente permette un interessante incipit progettuale: la messa in atto di un design della percezione e della comunicazione che progetta l’immaginazione.File | Dimensione | Formato | |
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