La Dieta Mediterranea è definita come insieme paradigmatico di saperi, conoscenze e pratiche strettamente interrelate in un continuum concettuale, dal paesaggio urbano e agrario, alle modalità di aggregazione sociale, ai mestieri e alla tavola. L’elemento di identità per eccellenza delle comunità mediterranee che caratterizza l’esperienza personale di ciascun individuo che li vi abita. Questa è la definizione contenuta nella dichiarazione ufficiale dell’Unesco che ha proclamato “La Dieta Mediterranea”, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità individuando dei precisi domini che rappresentano tale patrimonio. Si tratta del paradigma di una comunità agraria che tende ad un modello di sviluppo definito da Andres Duany di agrarian urbanism che “si riferisce ad insediamenti dove la società è legata al cibo in tutti i suoi aspetti: organizzazione, coltivazione, gestione, distribuzione, cucina e consumo” (Duany, DPZ, 2012). L’insediamento, dal punto di vista ambientale, è un sistema complesso che supera i limiti dell’agricultural urbanism o dei modelli di città giardino degli utopisti inglesi e che fa si che la comunità rinvesta i suoi guadagni ed il suo tempo libero nella produzione di cibo e nella sua trasformazione in beni di consumo. La Dieta Mediterranea – dalla parola greca díaita va intesa come stile di vita costituendo una pratica sociale basata su una serie di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni. Queste abitudini sociali, ricreate quotidianamente all’interno e dalle comunità sono inevitabilmente legate al calendario stagionale e all’impronta della natura e dei significati rituali e religiosi. Se pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne sono gli ingredienti della Dieta, quali sono quelli del progettare e costruire bene per il benessere economico e sociale di una comunità? Quali i metodi per mappare i luoghi che sono stati riconosciuti dall’Unesco come portatori di valori ambientali, economici, culturali? In che modo le tecnologie possono fornire gli strumenti e metodi per supportare il rilievo e la rappresentazione dei sistemi ambientali diffusi? Lo scopo della ricerca è stato quello di documentare e rappresentare le diverse tradizioni legate a paesaggi culturali riconosciuti come tali (Cilento, Valle d’Itria, etc) dal paesaggio agricolo, all’architettura tradizionale, al tessuto urbano dei borghi, ed in particolare integrare le nuove tecnologie digitali nell’ambito del rilievo urbano con i tools tradizionali di place-making. Questo saggio pertanto si indirizza al paradigma forma-visualizzazione-interpretazione, ai processi di rappresentazione dell'ambiente e agli strumenti per la definizione di modalità di trasferimento dei suoi valori.

Il paesaggio culturale tra rappresentazione e ricerca

G. Amoruso
2017-01-01

Abstract

La Dieta Mediterranea è definita come insieme paradigmatico di saperi, conoscenze e pratiche strettamente interrelate in un continuum concettuale, dal paesaggio urbano e agrario, alle modalità di aggregazione sociale, ai mestieri e alla tavola. L’elemento di identità per eccellenza delle comunità mediterranee che caratterizza l’esperienza personale di ciascun individuo che li vi abita. Questa è la definizione contenuta nella dichiarazione ufficiale dell’Unesco che ha proclamato “La Dieta Mediterranea”, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità individuando dei precisi domini che rappresentano tale patrimonio. Si tratta del paradigma di una comunità agraria che tende ad un modello di sviluppo definito da Andres Duany di agrarian urbanism che “si riferisce ad insediamenti dove la società è legata al cibo in tutti i suoi aspetti: organizzazione, coltivazione, gestione, distribuzione, cucina e consumo” (Duany, DPZ, 2012). L’insediamento, dal punto di vista ambientale, è un sistema complesso che supera i limiti dell’agricultural urbanism o dei modelli di città giardino degli utopisti inglesi e che fa si che la comunità rinvesta i suoi guadagni ed il suo tempo libero nella produzione di cibo e nella sua trasformazione in beni di consumo. La Dieta Mediterranea – dalla parola greca díaita va intesa come stile di vita costituendo una pratica sociale basata su una serie di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni. Queste abitudini sociali, ricreate quotidianamente all’interno e dalle comunità sono inevitabilmente legate al calendario stagionale e all’impronta della natura e dei significati rituali e religiosi. Se pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne sono gli ingredienti della Dieta, quali sono quelli del progettare e costruire bene per il benessere economico e sociale di una comunità? Quali i metodi per mappare i luoghi che sono stati riconosciuti dall’Unesco come portatori di valori ambientali, economici, culturali? In che modo le tecnologie possono fornire gli strumenti e metodi per supportare il rilievo e la rappresentazione dei sistemi ambientali diffusi? Lo scopo della ricerca è stato quello di documentare e rappresentare le diverse tradizioni legate a paesaggi culturali riconosciuti come tali (Cilento, Valle d’Itria, etc) dal paesaggio agricolo, all’architettura tradizionale, al tessuto urbano dei borghi, ed in particolare integrare le nuove tecnologie digitali nell’ambito del rilievo urbano con i tools tradizionali di place-making. Questo saggio pertanto si indirizza al paradigma forma-visualizzazione-interpretazione, ai processi di rappresentazione dell'ambiente e agli strumenti per la definizione di modalità di trasferimento dei suoi valori.
2017
Environmental Design. 2nd International Conference on Environmental Design
978-88-90516-05-4
Dieta Mediterranea, Disegno Urbano, Patrimonio Intangibile, UNESCO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1142265
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