Nel 2015, la Città Metropolitana di Firenze partecipa al bando per la riqualificazione urbana e sicurezza (Bando Periferie) emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri candidando un progetto che scommette sul ruolo delle scuole, assunte come spazio istituzionale a partire dal quale avviare processi diffusi di rigenerazione dei territori periferici. La proposta si compone di un insieme di interventi che gravitano attorno a cinque ambiti (la periferia est e ovest del capoluogo, il Mugello, l’Empolese, il Chianti-Val di Pesa) e sono distinti in tre famiglie tematiche: istruzione e cultura, viabilità ciclopedonale, arredo urbano. I 46 progetti contemplati sono ricondotti a un motto comune che evoca una equazione elementare: “scuola che funziona = quartiere che funziona”. Scuole di diverso ordine e grado e, in un caso, una biblioteca comunale, sono l’ago di una bussola che seleziona progetti relativi agli spazi della mobilità lenta e un insieme di azioni sullo spazio pubblico. Si tratta di un’esperienza straordinaria per più di una ragione. La prima, più evidente, riguarda proprio la scelta di mettere al centro della narrazione del progetto le scuole. Con Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze e presidente della Commissione Istruzione ANCI, all’epoca, Assessora all’Istruzione, ricostruiamo i processi che hanno portato alla definizione di questa visione e scopriamo altre – meno evidenti – ragioni di straordinarietà del progetto.

Scuole, l’esperienza di Firenze: un progetto straordinario non si improvvisa

Savoldi, Paola
2019-01-01

Abstract

Nel 2015, la Città Metropolitana di Firenze partecipa al bando per la riqualificazione urbana e sicurezza (Bando Periferie) emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri candidando un progetto che scommette sul ruolo delle scuole, assunte come spazio istituzionale a partire dal quale avviare processi diffusi di rigenerazione dei territori periferici. La proposta si compone di un insieme di interventi che gravitano attorno a cinque ambiti (la periferia est e ovest del capoluogo, il Mugello, l’Empolese, il Chianti-Val di Pesa) e sono distinti in tre famiglie tematiche: istruzione e cultura, viabilità ciclopedonale, arredo urbano. I 46 progetti contemplati sono ricondotti a un motto comune che evoca una equazione elementare: “scuola che funziona = quartiere che funziona”. Scuole di diverso ordine e grado e, in un caso, una biblioteca comunale, sono l’ago di una bussola che seleziona progetti relativi agli spazi della mobilità lenta e un insieme di azioni sullo spazio pubblico. Si tratta di un’esperienza straordinaria per più di una ragione. La prima, più evidente, riguarda proprio la scelta di mettere al centro della narrazione del progetto le scuole. Con Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze e presidente della Commissione Istruzione ANCI, all’epoca, Assessora all’Istruzione, ricostruiamo i processi che hanno portato alla definizione di questa visione e scopriamo altre – meno evidenti – ragioni di straordinarietà del progetto.
2019
scuola, città, riqualificazione urbana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1142146
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