Tra tabula rasa e ricostruzione critica. Parigi • Berlino • Milano

Rispetto all'impianto morfologico compatto e alla struttura minuta del parcellario, le scelte strategiche prese nella ricostruzione del dopoguerra sono per lo più ascrivibili a quei principi insediativi propugnati a partire dagli anni venti da alcuni dei maggiori esponenti del Moderno e applicati in città auropee come Parigi, Berlino e Milano. Principi che si ponevano come alternativa radicale all’impianto tramandato della città storica, considerata malata e non adeguata ai principi igienico-sanitari, di aero-ventilazione e soleggiamento. Secondo tale idea, questi erano raggiungibili solo attraverso un corretto orientamento degli edifici in base all’asse eliotermico, isolati e separati tra loro da spazi verdi distanziatori calcolati in base ai soli rapportiaero-illuminanti. Tutto quello che riguardava la spazialità della città storica, con la sua incredibile sovrapposizione e stratificazione costruitasi nel corso del tempo, veniva negata in base ad un principio unico, quello fondato sulla tabula rasa.