I grandi eventi contemporanei, ancora in grado di mobilitare risorse finanziarie e progettuali, richiedono la pianificazione e la gestione delle loro eredità trans-scalari, materiali (attrezzature, infrastrutture, servizi) e immateriali (cultura, economia, governance). I tempi ristretti di organizzazione rischiano infatti di penalizzare relazioni territoriali a geometria variabile, imprescindibili per garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, sollecitando il coordinamento di politiche, piani e progetti (di eventi, città e regioni) attraverso l’assunzione di un approccio multi-scalare. I processi che li accompagnano, però, sono spesso espressione di un’agenda territoriale implicita, difficilmente in grado di limitarne le esternalità negative (festivalizzazione dei luoghi coinvolti, marginalizzazione dei luoghi esclusi, inasprimento delle fragilità e disparità territoriali). Nell’orizzonte del post-Expo di Milano 2015 e della candidatura alle Olimpiadi Invernali 2026 di Milano-Cortina, questo contributo propone quindi una riflessione sul senso dei grandi eventi in un contesto socio-economico e spaziale mutato dalla crisi. Ovvero, sul ruolo di politiche pubbliche e strumenti urbanistici e progettuali multi-livello nel ricondurre la dimensione straordinaria degli eventi verso quella ordinaria di fenomeni urbani estesi a scala macro-regionale, facendo riferimento al Sustainable Development Goal 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani (…) sostenibili” e, in particolare, al target della protezione e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come leva per la rigenerazione territoriale.
Oltre l’effimero. La valorizzazione del patrimonio culturale e naturale per un’agenda territoriale multi-scalare nell’occasione dei grandi eventi
DI VITA STEFANO;MORANDI CORINNA
2020-01-01
Abstract
I grandi eventi contemporanei, ancora in grado di mobilitare risorse finanziarie e progettuali, richiedono la pianificazione e la gestione delle loro eredità trans-scalari, materiali (attrezzature, infrastrutture, servizi) e immateriali (cultura, economia, governance). I tempi ristretti di organizzazione rischiano infatti di penalizzare relazioni territoriali a geometria variabile, imprescindibili per garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, sollecitando il coordinamento di politiche, piani e progetti (di eventi, città e regioni) attraverso l’assunzione di un approccio multi-scalare. I processi che li accompagnano, però, sono spesso espressione di un’agenda territoriale implicita, difficilmente in grado di limitarne le esternalità negative (festivalizzazione dei luoghi coinvolti, marginalizzazione dei luoghi esclusi, inasprimento delle fragilità e disparità territoriali). Nell’orizzonte del post-Expo di Milano 2015 e della candidatura alle Olimpiadi Invernali 2026 di Milano-Cortina, questo contributo propone quindi una riflessione sul senso dei grandi eventi in un contesto socio-economico e spaziale mutato dalla crisi. Ovvero, sul ruolo di politiche pubbliche e strumenti urbanistici e progettuali multi-livello nel ricondurre la dimensione straordinaria degli eventi verso quella ordinaria di fenomeni urbani estesi a scala macro-regionale, facendo riferimento al Sustainable Development Goal 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani (…) sostenibili” e, in particolare, al target della protezione e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come leva per la rigenerazione territoriale.File | Dimensione | Formato | |
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