Tomaso Buzzi. La Scarzuola di Montegabbione

Non è frequente che una città ideale, per definizione sospesa tra utopia e atopia, idealità e assenza di un luogo, abbia invece radici profonde nella storia e nel paesaggio. Ma la Scarzuola di Montegabbione, la residenza/città concepita e realizzata da Tomaso Buzzi è profondamente legata al territorio alle colline dell’Umbria tra Orvieto e il lago Trasimeno e a una quantità di ricordi e memorie di altre architetture. La Scarzuola è un convento francescano di origini duecentesche, isolato sulle colline, che Buzzi acquista nel 1956 per farne il proprio luogo di ritiro e di ozio. Accanto a esso, con lavoro instancabile e ossessivo, progetta e costruisce nel tempo uno straordinario e sorprendente programma di architetture che è insieme città ideale e città della memoria, macchina scenografica e capriccio. L’impianto della Scarzuola si compone per sequenze di spazi aperti e chiusi, sette “teatri”, fitti di simbologie ermetiche e significati arcani, che culminano in una sorta di “Acropoli”.