La città analoga

Poche immagini di architettura contemporanea hanno avuto la fortuna critica e hanno esercitato il fascino della Città analoga. La tavola, composta da Aldo Rossi con il contributo di Eraldo Consolascio, Bruno Reichlin, Fabio Reinhart suoi assistenti negli anni di insegnamento presso l’ETH di Zurigo, è un collage di copie xerografiche riprodotto fotograficamente e quindi stampato con una tecnica particolare in differenti edizioni. È stata presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1976. I materiali che definiscono lo sfondo della tavola rimandano al territorio, caro a Rossi, dell’alta Lombardia, del Lago Maggiore, del Canton Ticino, a essi si sovrappongono frammenti di architetture classiche (tra i quali la città ideale vitruviana di Cesare Cesariano), progetti dello stesso Rossi (per la fontana di Segrate, per l’unità residenziale San Rocco), e una quantità di sorprese e citazioni (dal palazzo/labirinto di Cnosso alla chiesa di Ronchamp di Le Corbusier) nascoste nella trama dell’immagine.