Vincenzo Scamozzi (Vicenza 1548 - Venezia 1616) occupa un posto di rilievo nel quadro complesso e articolato della cultura italiana del tardo Cinquecento. Per lungo tempo rimasto nell’ombra di Andrea Palladio le cui opere incompiute è sovente incaricato di portare a termine, Scamozzi ha costruito nel tempo una propria idea di architettura - insieme posizione teorica e pratica progettuale - autonoma e distaccata. Ha preso progressivamente le distanze dall’eredità di Palladio, per definire un punto di vista personale e ambizioso, intransigente e teoricamente fondato, che aspira alla definizione di una scienza d’architettura. Nel corso del 2016, quarto centenario della morte di Vincenzo Scamozzi si sono svolti numerosi incontri e convegni dedicati a ricordarne e ridiscuterne l’opera. Tra questi un importante colloquio di studi è stato organizzato a Sabbioneta nello straordinario spazio del Teatro all’antica, una delle opere più significative di Scamozzi. Il colloquio Omaggio a Scamozzi nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Sabbioneta e il Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, ha coinvolto studiosi italiani e internazionali appartenenti a diversi ambiti disciplinari, della storia dell’arte e dell’architettura e del progetto. La volontà di mettere a confronto i differenti punti di vista dello storico e del progettista appartiene ad una tradizione italiana di intendere l’architettura che il Polo di Mantova del Politecnico di Milano intende fare propria e portare avanti. La ricerca che ha avuto origine dal convegno Omaggio a Scamozzi, e che viene presentata ora in questo volume, è organizzata in due parti distinte ma legate da una tensione e un’attenzione comune ai temi della storia e alla loro attualità e necessità nel discorso d’architettura.
Introduzione
MariaCristina Loi;Angelo Lorenzi;Vittorio Uccelli
2017-01-01
Abstract
Vincenzo Scamozzi (Vicenza 1548 - Venezia 1616) occupa un posto di rilievo nel quadro complesso e articolato della cultura italiana del tardo Cinquecento. Per lungo tempo rimasto nell’ombra di Andrea Palladio le cui opere incompiute è sovente incaricato di portare a termine, Scamozzi ha costruito nel tempo una propria idea di architettura - insieme posizione teorica e pratica progettuale - autonoma e distaccata. Ha preso progressivamente le distanze dall’eredità di Palladio, per definire un punto di vista personale e ambizioso, intransigente e teoricamente fondato, che aspira alla definizione di una scienza d’architettura. Nel corso del 2016, quarto centenario della morte di Vincenzo Scamozzi si sono svolti numerosi incontri e convegni dedicati a ricordarne e ridiscuterne l’opera. Tra questi un importante colloquio di studi è stato organizzato a Sabbioneta nello straordinario spazio del Teatro all’antica, una delle opere più significative di Scamozzi. Il colloquio Omaggio a Scamozzi nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Sabbioneta e il Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, ha coinvolto studiosi italiani e internazionali appartenenti a diversi ambiti disciplinari, della storia dell’arte e dell’architettura e del progetto. La volontà di mettere a confronto i differenti punti di vista dello storico e del progettista appartiene ad una tradizione italiana di intendere l’architettura che il Polo di Mantova del Politecnico di Milano intende fare propria e portare avanti. La ricerca che ha avuto origine dal convegno Omaggio a Scamozzi, e che viene presentata ora in questo volume, è organizzata in due parti distinte ma legate da una tensione e un’attenzione comune ai temi della storia e alla loro attualità e necessità nel discorso d’architettura.File | Dimensione | Formato | |
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