Sono in molti a considerare la filiera dell’edilizia come fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro paese. Inoltre, sono in molti a pensare che la filiera dell’edilizia attraverso le sue categorie, dalla produzione dei materiali alla loro distribuzione e dalla progettazione alla realizzazione dell’opera, possa partecipare attivamente al rilancio della nostra economia duramente colpita dall’attuale emergenza sanitaria. Infine, sono in molti a valutare la riqualificazione del patrimonio edilizio come formidabile opportunità per attivare un circolo virtuoso in cui, a occupazione e crescita economica, si collegano comfort abitativo, sicurezza, risparmi nei consumi, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali. Ripartire dalla riqualificazione energetica degli edifici, attraverso interventi eseguiti sulla componente involucro e sulla componente impiantistica per ridurre il fabbisogno energetico, pare ancora la panacea di tutti i mali, con in vista anche un «Superbonus» per chi efficienterà la propria dimora. I segnali, in questa direzione, oggi non mancano. Un percorso, partito anni fa, che richiedeva probabilmente un’ulteriore spinta, quella di un «virus». Di seguito un riepilogo delle tappe più salienti: la «direttiva UE per decarbonizzare il parco immobiliare», il «Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima», la «riqualificazione energetica degli edifici per una ripresa economica sostenibile» e il «Superbonus per i lavori in casa». Quest’ultimo, fa riferimento al «decreto rilancio», atteso tra qualche giorno, che dovrebbe superare questa fase di emergenza e cogliere l’occasione a favore della transizione ecologica, creando opportunità di business per le imprese, e quindi anche per i distributori di materiale per l’edilizia.
La strada che porta ai bonus
R. Bolici
2020-01-01
Abstract
Sono in molti a considerare la filiera dell’edilizia come fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro paese. Inoltre, sono in molti a pensare che la filiera dell’edilizia attraverso le sue categorie, dalla produzione dei materiali alla loro distribuzione e dalla progettazione alla realizzazione dell’opera, possa partecipare attivamente al rilancio della nostra economia duramente colpita dall’attuale emergenza sanitaria. Infine, sono in molti a valutare la riqualificazione del patrimonio edilizio come formidabile opportunità per attivare un circolo virtuoso in cui, a occupazione e crescita economica, si collegano comfort abitativo, sicurezza, risparmi nei consumi, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali. Ripartire dalla riqualificazione energetica degli edifici, attraverso interventi eseguiti sulla componente involucro e sulla componente impiantistica per ridurre il fabbisogno energetico, pare ancora la panacea di tutti i mali, con in vista anche un «Superbonus» per chi efficienterà la propria dimora. I segnali, in questa direzione, oggi non mancano. Un percorso, partito anni fa, che richiedeva probabilmente un’ulteriore spinta, quella di un «virus». Di seguito un riepilogo delle tappe più salienti: la «direttiva UE per decarbonizzare il parco immobiliare», il «Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima», la «riqualificazione energetica degli edifici per una ripresa economica sostenibile» e il «Superbonus per i lavori in casa». Quest’ultimo, fa riferimento al «decreto rilancio», atteso tra qualche giorno, che dovrebbe superare questa fase di emergenza e cogliere l’occasione a favore della transizione ecologica, creando opportunità di business per le imprese, e quindi anche per i distributori di materiale per l’edilizia.File | Dimensione | Formato | |
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