Nulla è definitivo: ogni cosa, ogni vivente muove, si adatta, varia. Nessuna architettura resta uguale: la forma si modifica, risponde a nuovi usi e percezioni, al cambiare della materia nello scorrere del tempo, con trasformazioni involontarie, incontrollate, o per un intervento direttoe progettato.Come guarda il progetto d’interni a ciò che esiste, costruito o naturale? Come reagisce amancanze, imprecisioni, lacune, del singolo manufatto o diun sistema di edificiaccomunati? L’attenzione aciò che un edificio è, èsolodelpatrimonio monumentale, oanche dimanufatti più ordinari? Come si legge l’identità di un edificio, che permette di ridisegnarne le forme senza travisarne lavocazione originaria (a un uso pubblicoo privato, singolare o collettivo, ...)? Abbiamo provato a rispondere a queste domande con gli studenti di Architettura degli Interni e Conservazione, chiamati al dialogo con l’esistente, nella lettura di casi magistrali, enelle sperimentazioni progettuali. Con uno sguardo critico, cheleggeper interpretare, abbiamo indagatolecaratteristiche della forma materialeche ne dicono l’identità, e ne permettonouna nuova interpretazione consapevole, in una sperimentazione progettuale che pur intervenendo sul costruito non rinuncia a un intervento incisivo sul reale.
Con altri occhi.
marta averna
2020-01-01
Abstract
Nulla è definitivo: ogni cosa, ogni vivente muove, si adatta, varia. Nessuna architettura resta uguale: la forma si modifica, risponde a nuovi usi e percezioni, al cambiare della materia nello scorrere del tempo, con trasformazioni involontarie, incontrollate, o per un intervento direttoe progettato.Come guarda il progetto d’interni a ciò che esiste, costruito o naturale? Come reagisce amancanze, imprecisioni, lacune, del singolo manufatto o diun sistema di edificiaccomunati? L’attenzione aciò che un edificio è, èsolodelpatrimonio monumentale, oanche dimanufatti più ordinari? Come si legge l’identità di un edificio, che permette di ridisegnarne le forme senza travisarne lavocazione originaria (a un uso pubblicoo privato, singolare o collettivo, ...)? Abbiamo provato a rispondere a queste domande con gli studenti di Architettura degli Interni e Conservazione, chiamati al dialogo con l’esistente, nella lettura di casi magistrali, enelle sperimentazioni progettuali. Con uno sguardo critico, cheleggeper interpretare, abbiamo indagatolecaratteristiche della forma materialeche ne dicono l’identità, e ne permettonouna nuova interpretazione consapevole, in una sperimentazione progettuale che pur intervenendo sul costruito non rinuncia a un intervento incisivo sul reale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.