Le emergenze ambientali, ecologiche e sociali che interessano la città e il territorio contemporaneo determinano impatti sempre più intensi sul benessere e sulla qualità dell’ambiente urbano. Negli ultimi decenni, l’intensità dei processi di antropizzazione ha causato effetti irreversibili sulla disponibilità di risorse naturali (acqua, suolo, aria). I processi di urbanizzazione sono senz’altro tra le determinanti più rilevanti della crisi ambientale ed ecologica del pianeta. Se il processo di crescita continuerà con l’intensità attuale, le aree urbane conterranno entro il 2050 circa il 70% della popolazione mondiale. Una fase di sviluppo massiccio che finora ha coinciso con una elevata intensità dei processi di consumo di suolo, prevalentemente dovuti alla trasformazione urbanizzativa di suoli agricoli e naturali. In Italia, dove oltre il 70% della popolazione vive già all’interno di aree urbane, questa lunga stagione di sviluppo urbano ha assunto, a partire dagli anni Ottanta, caratteri più complessi e articolati: da un lato con l’avviarsi di processi intensivi di riconversione delle grandi aree dismesse; dall’altra con il proseguire di spinte di crescita urbanizzativa che hanno interessato fasce territoriali sempre più lontane dai principali sistemi urbani, con un processo di urbanizzazione diffusa e a bassa densità che ha coinvolto contesti agricoli spesso caratterizzati da un elevato valore paesaggistico e da un’importante capacità produttiva, incidendo pesantemente sulla continuità e qualità della connettività ecologica e ambientale del territorio periurbano

Ridefinire l'interesse collettivo per un progetto urbanistico resiliente

A. Arcidiacono
2020-01-01

Abstract

Le emergenze ambientali, ecologiche e sociali che interessano la città e il territorio contemporaneo determinano impatti sempre più intensi sul benessere e sulla qualità dell’ambiente urbano. Negli ultimi decenni, l’intensità dei processi di antropizzazione ha causato effetti irreversibili sulla disponibilità di risorse naturali (acqua, suolo, aria). I processi di urbanizzazione sono senz’altro tra le determinanti più rilevanti della crisi ambientale ed ecologica del pianeta. Se il processo di crescita continuerà con l’intensità attuale, le aree urbane conterranno entro il 2050 circa il 70% della popolazione mondiale. Una fase di sviluppo massiccio che finora ha coinciso con una elevata intensità dei processi di consumo di suolo, prevalentemente dovuti alla trasformazione urbanizzativa di suoli agricoli e naturali. In Italia, dove oltre il 70% della popolazione vive già all’interno di aree urbane, questa lunga stagione di sviluppo urbano ha assunto, a partire dagli anni Ottanta, caratteri più complessi e articolati: da un lato con l’avviarsi di processi intensivi di riconversione delle grandi aree dismesse; dall’altra con il proseguire di spinte di crescita urbanizzativa che hanno interessato fasce territoriali sempre più lontane dai principali sistemi urbani, con un processo di urbanizzazione diffusa e a bassa densità che ha coinvolto contesti agricoli spesso caratterizzati da un elevato valore paesaggistico e da un’importante capacità produttiva, incidendo pesantemente sulla continuità e qualità della connettività ecologica e ambientale del territorio periurbano
2020
Tra spazio pubblico e rigenerazione urbana. Il verde come infrastruttura per la città contemporanea
978-88-7603-204-2
Pianificazione urbanistica, servizi ecosistemici, rete verde, ecologia
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