Il paesaggio urbano non può essere trattato solamente attraverso progetti e realizzazioni di episodi singolari ed emergenze architettoniche. E’ un rischio riscontrato spesso. E’ necessario riportare al centro del progetto del paesaggio urbano la città ordinaria, la produzione edilizia consueta sia di spazi dedicati al lavoro che all’abitazione oppure al commercio e ai servizi, l’abitare anonimo ricorrente, il disegno dello spazio abitabile tra le cose, le routine e i luoghi degli attraversamenti quotidiani. Se l’ambiente è sempre più costituito da territori urbanizzati, si ritiene sensato pensare che la qualità del paesaggio che abitiamo e frequentiamo sia legata alla produzione e alla gestione di qualità degli elementi che la compongono e la connotano, che ne sono il volto. Per affermare e mettere in risalto i paesaggi delle città ordinarie come valore, il paper racconta chi abita questi luoghi, i ritmi e le conformazioni spaziali che genera e produce e, con questo, mettere in campo alcuni filoni di ricerca (e azioni) che hanno praticato l’esercizio di esplorare i paesaggi dell’abitare contemporaneo, portando in rilievo il plurale, articolato e frammentato di questi fenomeni. Questo lavorio di studi e interventi non sembra aver portato una qualità diffusa nei paesaggi delle città ordinarie. E’ necessario consolidare il lavoro descrittivo e rivolgerlo all’azione; stimolare il dibattito istituzionale (leggi anche politica) e disciplinare (leggi anche progettisti di vari ambiti) a ridare vigore e capacità di agire ai saperi e ai mestieri della produzione e della gestione delle città ordinarie.

Paesaggi di città ordinarie

Marco Mareggi
2009-01-01

Abstract

Il paesaggio urbano non può essere trattato solamente attraverso progetti e realizzazioni di episodi singolari ed emergenze architettoniche. E’ un rischio riscontrato spesso. E’ necessario riportare al centro del progetto del paesaggio urbano la città ordinaria, la produzione edilizia consueta sia di spazi dedicati al lavoro che all’abitazione oppure al commercio e ai servizi, l’abitare anonimo ricorrente, il disegno dello spazio abitabile tra le cose, le routine e i luoghi degli attraversamenti quotidiani. Se l’ambiente è sempre più costituito da territori urbanizzati, si ritiene sensato pensare che la qualità del paesaggio che abitiamo e frequentiamo sia legata alla produzione e alla gestione di qualità degli elementi che la compongono e la connotano, che ne sono il volto. Per affermare e mettere in risalto i paesaggi delle città ordinarie come valore, il paper racconta chi abita questi luoghi, i ritmi e le conformazioni spaziali che genera e produce e, con questo, mettere in campo alcuni filoni di ricerca (e azioni) che hanno praticato l’esercizio di esplorare i paesaggi dell’abitare contemporaneo, portando in rilievo il plurale, articolato e frammentato di questi fenomeni. Questo lavorio di studi e interventi non sembra aver portato una qualità diffusa nei paesaggi delle città ordinarie. E’ necessario consolidare il lavoro descrittivo e rivolgerlo all’azione; stimolare il dibattito istituzionale (leggi anche politica) e disciplinare (leggi anche progettisti di vari ambiti) a ridare vigore e capacità di agire ai saperi e ai mestieri della produzione e della gestione delle città ordinarie.
2009
Il progetto dell’urbanistica per il paesaggio
978-88808-2794-8
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2009 SiuBari paesaggi di città ordinarie AP.pdf

Accesso riservato

: Publisher’s version
Dimensione 1.6 MB
Formato Adobe PDF
1.6 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1133936
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact