La storia dei comuni italiani è stata caratterizzata negli anni da fusioni e accorpamenti, alcuni dei quali stimolati da disposizioni legislative anche recenti, che ne hanno determinato l’attuale assetto territoriale. Dai “piccoli comuni” sino alle città metropolitane si assiste alla convivenza di più nuclei storici entro gli stessi confini amministrativi. Non si tratta di puntuali permanenze antiche all’interno di un tessuto recente, ma di impianti urbani complessi con una organizzazione spaziale e architettonica che rendono evidente il ruolo centrale, per collocazione e funzioni amministrative, che essi avevano in un passato anche recente. Se da un canto questi sono a buon diritto definibili come “centri storici”, dall’altro sia per posizione geografica nel territorio cittadino, sia per popolazione residente, dinamiche edilizie in atto e normative con le quali vengono definiti negli strumenti urbanistici, sono a tutti gli effetti “periferie”. Una dicotomia in termini che evidenzia come, in molti casi, questi luoghi abbiano perso, stretti e sovrastati dalle espansioni più recenti delle città, la funzione e il significato che li hanno generati e caratterizzati per molto tempo. Il contributo vuole riflettere, a partire dal caso di Milano, circa le dinamiche cui sono soggetti questi luoghi e su quale nuovo e positivo impulso potrebbero, invece, fornire alla ‘rigenerazione’ della città contemporanea.

Centri storici in periferia. Prime riflessione sul ruolo dei ‘nuclei antichi’ nel palinsesto della città contemporanea a partire dal caso di Milano

m. giambruno
2019-01-01

Abstract

La storia dei comuni italiani è stata caratterizzata negli anni da fusioni e accorpamenti, alcuni dei quali stimolati da disposizioni legislative anche recenti, che ne hanno determinato l’attuale assetto territoriale. Dai “piccoli comuni” sino alle città metropolitane si assiste alla convivenza di più nuclei storici entro gli stessi confini amministrativi. Non si tratta di puntuali permanenze antiche all’interno di un tessuto recente, ma di impianti urbani complessi con una organizzazione spaziale e architettonica che rendono evidente il ruolo centrale, per collocazione e funzioni amministrative, che essi avevano in un passato anche recente. Se da un canto questi sono a buon diritto definibili come “centri storici”, dall’altro sia per posizione geografica nel territorio cittadino, sia per popolazione residente, dinamiche edilizie in atto e normative con le quali vengono definiti negli strumenti urbanistici, sono a tutti gli effetti “periferie”. Una dicotomia in termini che evidenzia come, in molti casi, questi luoghi abbiano perso, stretti e sovrastati dalle espansioni più recenti delle città, la funzione e il significato che li hanno generati e caratterizzati per molto tempo. Il contributo vuole riflettere, a partire dal caso di Milano, circa le dinamiche cui sono soggetti questi luoghi e su quale nuovo e positivo impulso potrebbero, invece, fornire alla ‘rigenerazione’ della città contemporanea.
2019
centri storici, Milano, periferie
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